Usa pronti a liberare spia di Israele per salvare dialogo con Palestina

La liberazione di Jonathan Jay Pollard offerta in cambio della continuazione delle trattative di pace in Medio Oriente. Pollard si oppone a un “vergognoso accordo”

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New York – Gli Stati Uniti potrebbero compiere un gesto estremo per salvare i negoziati tra Israele e Autorità Nazionale Palestinese. Secondo quanto dichiarato da fonti del governo israeliano al quotidiano Haaretz, Washington potrebbe decidersi a liberare la spia israeliana Jonathan Jay Pollard, in carcere dal 1985 con una condanna di ergastolo per spionaggio.

20140401-J-POLLARD-300x187La concessione, secondo le indiscrezioni, dovrebbe avvenire in cambio della liberazione di 14 detenuti palestinesi rinchiusi nelle prigioni israeliane da prima del 1993, anno in cui furono siglati gli accordi di Oslo. Tel Aviv dovrebbe inoltre impegnarsi a portare avanti i negoziati anche dopo questo mese di aprile, periodo entro il quale il Segretario di Stato John Kerry si era impegnato a portarli a termine.

Della vicenda si parla già da una settimana, dopo che la notizia, poi smentita da Washington, era stata diffusa da un’emittente radiofonica dell’esercito americano. “Non ci sono piani di liberare Pollard“, aveva assicurato il dipartimento di Stato, mentre ieri il portavoce della Casa Bianca ha detto di “non avere nessuna novità” sulla situazione di Pollard, se non che “è detenuto per spionaggio e che sta scontando la sua pena“. Sempre secondo Haaretz il governo israeliano non avrebbe ancora risposto all’offerta, ma presumibilmente non si accontenterà di Pollard e proverà a chiedere nuovi diritti sulle aree degli insediamenti.

Jonathan Jay Pollard è un ex analista dell’ONI, Office of Naval Intelligence, i servizi di intelligence della Marina degli Stati Uniti: fu arrestato il 21 novembre 1985 e condannato all’ergastolo per spionaggio a favore di Israele. Pollard fu scoperto da un collega che comprese il modo attraverso cui rimuovesse documenti classificati dai database del servizio. Nel 1995 Pollard chiese la cittadinanza israeliana, che gli fu concessa. Da allora, diversi presidenti israeliani ne hanno chiesto il rilascio, ma finora senza alcun successo. Il caso di Pollard rese evidente come Israele spiasse in modo massivo l’alleato principale, gli Stati Uniti d’America, e creò molto scalpore.

Il ministro per l’Housing di Tel Aviv ha però rivelato – secondo quanto riporta Ynetnews – che Pollard abbia rifiutato la propria liberazione in base a un accordo che ha definito “vergognoso”, perché libererebbe 14 terroristi.

(Credit: TMNews, Ynetnews, AP)