I genitori che offendono i professori rischiano la denunzia per oltraggio a pubblico ufficiale. Lo ha sancito la Suprema Corte

”L’insegnante di scuola media è pubblico ufficiale”, ha rilevato la Cassazione, disponendo che una madre di Rosignano sia processata di nuovo per avere ingiuriato una docente

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Roma – Mai più offese ai professori. Si rischia di finire alla sbarra per oltraggio a pubblico ufficiale. Parola della Cassazione, che ha disposto un nuovo processo per oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti di una mamma toscana di Rosignano Solvay, che in precedenza aveva offeso un’insegnante della figliola, studente presso la scuola media “Fattori”.

La sentenza della Quinta Sezione penale non specifica i dettagli della questione, ma è facilmente immaginabile che la professoressa avesse ripreso la studentessa e che la madre avesse deciso di “vendicare” la figlia affrontando l’insegnante, come spesso purtroppo accade.

La donna, come ricostruisce la sentenza 15367, era stata ‘graziata’ dal Giudice di pace di Cecina che, nell’aprile 2012, aveva dichiarato il ‘non doversi procedere’ per il delitto di ingiuria. Contro questa decisione la Procura presso la Corte d’Appello di Firenze ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo l’erronea applicazione della legge penale in relazione all’art. 341 bis c.p. praticabile anche nell’ambito delle ingiurie nei rapporti didattici.

La Suprema Corte ha giudicato “fondato” il ricorso del Pm e, annullando senza rinvio la sentenza impugnata, ha trasmesso gli atti alla Procura di Livorno che dovrà riformulare l’accusa per oltraggio nei confronti della madre dell’alunna.

Nel dettaglio, Piazza Cavour ha ricordato che il legislatore, reinserendo l’oltraggio nell’ordinamento con la legge 94 del 2009, ha inteso “incriminare comportamenti ritenuti pregiudizievoli del bene protetto, a condizione della diffusione della percezione dell’offesa, del collegamento temporale e finalistico con l’esercizio della potestà pubblica e della possibile interferenza perturbatrice col suo espletamento”.

Nel caso in questione, rileva ancora la Cassazione, “le ingiurie furono pronunciate nei locali scolastici, in modo tale da essere percepite da più persone; inoltre l’insegnante di scuola media è pubblico ufficiale e l’esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni ma si estende alle connesse attività preparatorie contestuali e successive, compresi gli incontri con i genitori degli allievi“.

Occhio, quindi, genitori di figli maleducati, giacché è la vostra maleducazione a essere posta spesso sotto accusa a scuola. L’impreparazione si può correggere con lo studio, ma una cattiva educazione impartita da genitori maleducati può trovare per sanzione una bella denunzia penale.

(Credit: Adnkronos)