Bce studia l’acquisto di titoli per mille miliardi entro un anno

Lo ha anticipato la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Un portavoce dell’Eurotower: “Riflessione su diversi scenari di intervento” Effetto Draghi sui mercati, spread BTP-Bund sotto quota 160

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Frankfurt – Le simulazioni della Banca centrale europea che giovedì ha annunciato un piano di Quantitative Easing si basano su un volume di 1.000 miliardi di euro di acquisti di titoli entro un anno, circa 80 miliardi di euro al mese. È quanto si legge sul sito del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

I risultati dei calcoli differiscono ampiamente, si aggiunge nella testata. “Nello scenario peggiore l’enorme liquidità farebbe aumentare il tasso di inflazione di soli 0,2 punti percentuali, in un’altra simulazione si prevede un rialzo di 0,8 punti percentuali“, riferisce una fonte dell’Eurotower citata dalla Faz.

Un portavoce dell’Eurotower, commentando l’ipotesi riportata dalla Faz, evidenzia che la Bce studia “diversi scenari” di intervento con misure non convenzionali. “Continueranno le riflessioni”, si aggiunge, dopo che il Consiglio “è stato unanime nel suo impegno a usare anche misure non convenzionali”.

Il direttivo della Bce è “unanime” nel prendere in considerazione “anche misure non convenzionali per fare i conti con un periodo troppo lungo di bassa inflazione“, aveva dichiarato ieri il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo il direttivo in cui l’Eurotower ha lasciato, come previsto, invariato il ‘refì, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, al minimo storico dello 0,25%. Fermi anche il tasso sui depositi a quota zero e il tasso marginale allo 0,75%%. Le parole di Draghi hanno avuto un effetto incisivo sullo spread fra Btp e omologhi tedeschi, calato sotto 160 ai minimi da tre anni.

Il ‘quantitative easing’, ovvero l’acquisto di bond e altre attività sul modello della Fed, rientra nel mandato della Bce, ha affermato il presidente dell’Eurotower, spiegando che “nella discussione di oggi sono stati affrontati tutti gli strumenti che ricadono nel nostro mandato, incluso l’allentamento quantitativo. Infatti oggi abbiamo discusso di allentamento quantitativo“. “Più lungo è il periodo di bassa inflazione, più elevato è il rischio per le aspettative di inflazione nel medio e nel lungo termine; per questo abbiamo discusso di allentamento quantitativo“, ha detto ancora Draghi, spiegando però che gli effetti sull’economia dell’Eurozona non sarebbero analoghi a quelli riscontrati in Usa. “Negli Usa l’effetto del ‘quantitative easing’ è immediato sui prezzi di tutte le attività e anche l’effetto sui tassi di lungo termine è piuttosto diretto perché si tratta di un’economia basata sul mercato dei capitali, laddove la nostra è un’economia basata sul canale del prestito bancario“, ha sottolineato Draghi, aggiungendo che, per questa ragione, un eventuale piano di allentamento quantitativo nell’Eurozona “andrebbe progettato con cura per poter prendere in considerazione questo elemento“. “Abbiamo bisogno di più informazioni per stabilire se c’è stato un mutamento delle prospettive di inflazione di medio termine“, ha concluso.

Dopo le parole di Draghi, nonostante l’andamento negativo di Wall Street, le borse europee hanno chiuso in rialzo, anche corroborate dalle indiscrezioni riportate dalla ‘Faz’, secondo le quali la Bce avrebbe già effettuato la simulazione di un programma di alleggerimento quantitativo da mille miliardi di euro per contrastare i rischi di deflazione.

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude a 162 punti dopo aver aggiornato a quota 159 il minimo da tre anni. Il rendimento si attesta al 3,17%, dopo aver toccato un nuovo minimo dall’introduzione dell’euro del 3,15%. Il differenziale Bonos/Bund segna 161 punti per un tasso del 3,15%.

(Credit: Adnkronos, AGI)