Inaugurato a Rosarno il “Museo Medma”. L’archeologo Salvatore Settis: “fatto importante per archeologia e territorio”

Il polo archeologico raccoglie i reperti dell’antica città della Magna Grecia su cui sorge la cittadina calabrese. Alla cerimonia presente anche il celebre archeologo Salvatore Settis, che a Rosarno iniziò le proprie ricerche archeologiche

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Roma  – Inaugurato oggi il ‘Museo Archeologico Medma’ a Rosarno, un polo museale che raccoglie i reperti più importanti dell’antica Medma, la città della Magna Grecia del V-IV secolo a.C. sulle cui fondamenta poggia l’attuale Rosarno, la cittadina calabrese in cui è sorta la nuova struttura.

A inaugurare il museo, tra gli altri, Salvatore Settis, archeologo di fama mondiale, professore emerito della scuola ‘Normale’ superiore di Pisa e presidente del Consiglio Scientifico del Museo del Louvre di Parigi, nativo proprio di Rosarno.

Settis ha dedicato numerosi studi all’antica città-stato scoperta all’inizio del ‘900 dall’archeologo Paolo Orsi, che in due diverse campagne di scavo sulla collina di Nolio Carozzo e nell’area di Pian delle Vigne riportò alla luce migliaia di preziosi reperti tra cui raffinati oggetti votivi di terracotta e metallo in seguito esposti in tutto il mondo.

L’apertura del Museo archeologico Medma – ha detto Settis a Ign alla vigilia dell’inaugurazione – rappresenta per me un fatto molto importante non solo per la tutela e il recupero della memoria storico-archeologica che questo rappresenta, ma anche a livello personale. E’ infatti proprio nella mia città, Rosarno, sorta sull’antica Medma, che ho iniziato a fare i miei primi scavi. Mio nonno poi, Leonardo Megna, conosceva Orsi e c’è quindi un filo rosso che mi lega a questo sito. Per questo ci tengo particolarmente a essere presente all’inaugurazione“.

Settis ha plaudito quindi al lavoro portato avanti dall’amministrazione di Rosarno e dalla Soprintendenza che “ha lavorato bene“. E, prosegue l’archeologo, “nonostante la cultura nel nostro Paese non viva certamente in questo periodo un momento particolarmente positivo, la Calabria attraversa invece un momento fortunato” di cui anche l’apertura del Museo Medma è un segno.

Una struttura che potrebbe anche portare nuovo sviluppo e turismo in Calabria. “Dipenderà da come verrà gestito il museo – ha affermato il luminare di fama mondiale nativo di Rosarno – se si saprà procurare la massima attenzione e soprattutto se lo si farà con orgoglio civile, i turisti arriveranno“.

Settis si ha auspicato infatti che l’apertura del nuovo polo “serva soprattutto perché i cittadini si riconoscano nel museo e sviluppino un senso di orgoglio e tutela che li porti anche a decidere di consegnare al museo, per farne fruire la collettività, le decine di reperti che spesso a Rosarno affiorano dal terreno e che le persone si tengono in casa“.

Il rafforzamento dell’identità dei calabri passa attraverso la conoscenza della propria storia e delle proprie radici, ma è strumento per rinsaldare i vincoli di cittadinanza di tutto il Paese, perché il petrolio italiano – la cultura e il territorio – sia la molla di riscatto e di risorgimento di tutta Italia.

Peccato però che sul sito istituzionale del Comune di Rosarno non vi sia traccia del museo stesso, ma solo il link a una pagina che parla dell’antinca Medma. Con tutta evidenza, la strada da fare per promuovere il territorio e i propri tesori è ancora tanta.

(Credit: Ign/Adnkronos)