Dalla vigna alla bottiglia: il vino nel labirinto di 70 atti burocratici

A Vinitaly Coldiretti propone di dimezzare tempi e costi per le imprese, una mossa vitale per mantenere competitività nel mondo contemporaneo

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Verona – Dal vigneto alla bottiglia è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore. L’allarme è stato allarme lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly, dove è stata presentata dal presidente dell’associazione che riunisce i coltivatori diretti, Roberto Moncalvo, la proposta di semplificazione per tagliare la burocrazia nel settore vitivinicolo e per dimezzare tempi e costi per le imprese.

Secondo la Coldiretti “è importante procedere verso un registro unico dei controlli come annunciato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Vinitaly, ma è necessario modificare radicalmente l’approccio al sistema dei controlli nel settore vitivinicolo mettendo al centro e valorizzando l’autocontrollo aziendale che già oggi viene normalmente e scrupolosamente effettuato dalle aziende mentre è necessario effettuare i controlli partendo sempre da una analisi dei rischi“.

Di fronte ad un carico amministrativo che “causa oneri insostenibili per le imprese” e ha provocato un calo della superficie vitata destinata a Doc e Docg, con una pericolosa spinta alla delocalizzazione, la Coldiretti propone un sistema di controlli virtuoso a vantaggio dei consumatori e nel rispetto del lavoro dei produttori:

  1. Sportello unico degli adempimenti attraverso il fascicolo aziendale, valorizzando l’autocontrollo dell’impresa;
  2. Controlli a campione basati sull’analisi dei rischi ed estesi sul mercato al consumo;
  3. Coordinamento del sistema sanzionatorio (Dlgs. 61; L.82; Dlgs. 260) e distinzione netta tra le irregolarità formali e sanabili (a cui estendere l’istituto della diffida) e i casi reali di frodi e sofisticazioni (con inasprimento delle sanzioni).

Il fascicolo aziendale – sostiene la Coldiretti – deve diventare lo “strumento unico” dell’impresa vitivinicola che raccoglie tutte le informazioni previste dalle norme (comunicazioni, dichiarazioni, altre) e i dati aggiornati e certificati che sono messi a disposizione di chi ha titolo. Viene aggiornato mediante autocertificazione o richiesta di verifica preventiva dei dati immessi ed è quindi l’interfaccia unica tra il produttore, la Pubblica Amministrazione e gli altri soggetti coinvolti.

Per sostenere le esportazioni che rappresentano la maggioranza del vino commercializzato occorre – suggerisce la Coldiretti – creare uno sportello unico per l’export dei vini che fornisca le informazioni relative a tutti gli adempimenti e superare i vincoli che impediscono la vendita diretta di vino in ambito intracomunitario.

Oggi Vinitaly vive la sua ultima giornata, con la visita del capo del Governo, Matteo Renzi. Poi, appuntamento alla 49^ edizione, quella del 2015 concomitante con l’EXPO 2015 a Milano, di cui Vinitaly curerà il Padiglione Vino.

(Credit: TMNews)