La CEI sulla decisione del tribunale di Grosseto in merito alle nozze gay: “Pericolosa fuga in avanti”

In una nota della presidenza della Conferenza Episcopale Italiana si pongono “gravi interrogativi”. Il sindaco di Grosseto: “Ci adeguiamo a decisioni Tribunale”

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Roma – “La decisione con la quale il tribunale di Grosseto ha disposto la trascrizione, nei registri di stato civile del Comune, di un matrimonio contratto all’estero fra persone dello stesso sesso suscita gravi interrogativi e non poche riserve“. Così la presidenza della Conferenza Episcopale italiana (CEI) in una nota diffusa sulla sentenza di ieri del tribunale della città toscana.

Come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana riteniamo che – al di là degli aspetti tecnici da approfondire adeguatamente in tutte le sedi competenti – sia doveroso da parte nostra sottolineare alcune questioni di fondo“, prosegue la nota dell’organismo guidato dal card. Angelo Bagnasco. “Con tale decisione rischia di essere travolto uno dei pilastri fondamentali dell’istituto matrimoniale, radicato nella nostra tradizione culturale, riconosciuto e garantito nel nostro ordinamento costituzionale“.

Il matrimonio – prosegue la nota della presidenza della Cei – è l’unione tra un uomo e una donna, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un’apertura alla vita e all’educazione dei figli. Il tentativo di negare questa realtà per via giudiziaria rappresenta uno strappo, una pericolosa fuga in avanti di carattere fortemente ideologico. In tal modo perfino si riducono gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale“.

20140410-emilio-bonifazi_199x250Intanto, il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi (nella foto a sinistra), ha fatto sapere che il matrimonio tra due italiani dello stesso sesso celebrato a New York verrà inserito nel registro delle unioni civili di Grosseto, come indicato dalla sentenza del tribunale della città toscana.

Il comune di Grosseto, che a suo tempo ha scelto di non opporsi al ricorso presentato dalla coppia dopo il rifiuto dei nostri uffici, si adeguerà da subito alle decisioni del tribunale senza alcuna opposizione: finalmente arrivano indicazioni chiare ed inequivocabili sulle modalità alle quali gli ufficiali di stato civile devono attenersi di fronte a richieste come quella formulata da Giuseppe e Stefano“, ha commentato il primo cittadino della città toscana, della sentenza del tribunale di Grosseto che ha stabilito la legittimità della trascrizione nei registri di stato civile del matrimonio di una coppia di uomini italiani, sposatisi a New York nel dicembre 2012.

La decisione del tribunale di Grosseto in merito alla trascrizione del matrimonio di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci costituisce un precedente storico nel riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Italia – prosegue Bonifazi – Siamo consapevoli della portata di questa decisione che ci consente di superare gli ostacoli e le difficoltà emersi fino a questo momento a causa della mancanza di norme chiare alle quali attenersi. D’altra parte non spetta ai singoli comuni – conclude il sindaco – ma allo Stato, emanare norme precise in materia. L’auspicio è che il Parlamento italiano arrivi presto ad una legge nazionale che possa finalmente fare chiarezza“.

Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci si sono sposati il 6 dicembre 2012 a New York. L’11 giugno 2013 la coppia ha presentato all’Ufficiale di Stato Civile di Grosseto un’istanza per procedere alla trascrizione nel Registro degli atti di matrimonio del matrionio civile contratta a New York.

Il 5 luglio l’ufficiale di Stato Civile ha rifiutato l’annotazione con un provvedimento nel quale ha asserito il “contrasto con la normativa vigente sia di rango costituzionale che ordinaria in quanto l’istituto del matrimonio nell’ordinamento giuridico italiano è inequivocabilmente centrato sulla diversità di sesso dei coniugi“.

I coniugi hanno deciso di ricorrere al tribunale di Grosseto, ricorso che è stato notificato al Comune il 12 marzo 2014. Tra i presupposti è citata la sentenza della Cassazione 4184 del 2012. Con la deliberazione della Giunta Comunale n. 114 del 1 aprile 2014 l’amministrazione ha deciso di non costituirsi in giudizio davanti al Tribunale di Grosseto.

Con la sentenza di ieri il tribunale di Grosseto ha ordinato all’ufficiale di stato civile del Comune di Grosseto di trascrivere nei registri di stato civile il matrimonio.

(Credit: TMNews)