Boeing 777 Malaysia Airlines scomparso: Australia fiduciosa che segnali percepiti siano della scatola nera

Il Primo Ministro australiano, in visita in Cina, ha mostrato ottimismo per la soluzione del mistero che aleggia attorno al volo MH-370 scomparso la notte dell’8 marzo scorso, mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Il recupero della scatola nera potrebbe non risolvere risolverà comunque il rebus: perché il volo ha deviato il suo percorso?

Il primo ministro cinese Li Keqiang con l'omologo australiano Tony Abbott nel corso della rassegna di benvenuto a Sanya, in Cina. (Foto Kym Smith/News Corp Australia via THE AUSTRALIAN)
Il primo ministro cinese Li Keqiang con l’omologo australiano Tony Abbott nel corso della rassegna di benvenuto a Sanya, in Cina. (Foto Kym Smith/News Corp Australia via THE AUSTRALIAN)

Perth/Shanghai – Il premier australiano, Tony Abbott, si è detto fiducioso che i segnali rilevati negli ultimi giorni possano appartenere davvero alla scatola nera dell’aereo delle Malaysia Airlines, sparito l’8 marzo mentre volava da Kuala Lumpur, capitale della Malesia, e Pechino, capitale cinese.

Abbott ha confermato la zona di ricerca si è ridotta a un chilometro, grazie al rilevamento di precisi segnali che gli esperti attribuiscono alle scatole nere del Boeing 777-200 della compagnia malese. Abbott ha però aggiunto che la nitidezza dei segnali sta cominciando a perdersi, perché le batterie sono probabilmente davvero agli sgoccioli.

Le parole di Abbott, in visita ufficiale in Cina, sono arrivate dopo che gli esperti di Australia e Stati Uniti hanno confermato che i segnali appartengono a una scatola nera, anche se il coordinatore della maxi-operazione, Angius Houston, non ha voluto confermare che appartengano al voto sparito.

Intanto, le autorità australiane hanno escluso che il quinto segnale, captato giovedì da un aereo australiano nell’Oceano Indiano, sia collegato al volo Mh370, sicché bisognerebbe chiedersi a chi appartenga.

A nostro avviso, anche qualora si ritrovassero le due scatole nere potrebbero non essere sciolti i misteri che aleggiano attorno al volo della Malaysia Airlines. In ogni aereo infatti ci sono due scatole nere: la FDR (Flight Data Recorder), che registra i parametri provenienti da vari sensori dell’aeromobile e che traccia il funzionamento dell’aereo; e la CVR (Cockpit Voice Recorder), che invece registra le conversazioni e i suoni nella cabina di pilotaggio.

La mappa delle ricerche di oggi (tra Europa e Australia Occidentale c'è una differenza di 10 ore. Immagine via AMSA, Australian Maritime Safety Authority)
La mappa delle ricerche di oggi (tra Europa e Australia Occidentale c’è una differenza di 10 ore. Immagine via AMSA, Australian Maritime Safety Authority)

L’FDR registra i parametri di volo delle ultime 25 ore di funzionamento, sovrascrivendo quelli registrati in precedenza. Il numero di parametri registrati può variare tra i 50 e i 200 e tra essi vi sono velocità, quota, prua, posizione dell’aereo, accelerazioni, posizione dei comandi, posizione delle superfici mobili, parametri motore. Il Flight Data Recorder è in genere collocato nella parte posteriore della fusoliera, dove risulta più protetto in caso di impatto dell’aeromobile con il suolo.

Il CVR registra i suoni presenti in cabina di pilotaggio, memorizzando un periodo di tempo che può variare dall’ultima mezz’ora alle ultime due ore, sovrascrivendo a ciclo continuo quanto precedentemente registrato. I microfoni posti nella cabina di pilotaggio registrano le comunicazioni tra i piloti, tra piloti e membri dell’equipaggio che entrassero in cabina o comunicassero con le linee dell’aeromobile, le comunicazioni con i controllori del traffico aereo e con altro personale presente, oltre a tutti i rumori ambientali. Tutti dati che possono essere preziosi per comprendere le dinamiche di un eventuale incidente. Il Cockpit Voice Recorder è invece collocato in genere nella parte anteriore della fusoliera.

Per questo motivo il recupero delle due scatole nere – ammesso si riuscisse a recuperarle entrambe – potrebbe non servire per spiegare il mistero della deviazione della rotta originaria Kuala Lumpur-Pechino. Il CVR non avrebbe registrato che le ultime due ore di volo: se i piloti avessero voluto comunicare un problema, avrebbero avuto tutto il tempo per farlo prima.

Diverso il recupero dell’FDR, che potrebbe far comprendere eventuali anomalie di funzionamento del velivolo.

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