Amazon, fino a 5.000 dollari a chi lascia azienda. Sperando non accetti, forse…

Programma “Pay to quit” per selezionare i più motivati, ma forse ci sono altre motivazioni dietro

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Seattle – Amazon ha adottato un nuovo sistema per motivare i suoi dipendenti a lavorare e produrre di più, anche se sulla carta potrebbe sembrare l’esatto opposto. Il programma prevede che gli impiegati abbiano una buona uscita di alcune migliaia di dollari per lasciare il proprio posto di lavoro.

Lo ha annunciato l’amministratore delegato, Jeff Bezos, nella lettera che ogni hanno invia agli azionisti per fare un bilancio sui risultati raggiunti dal colosso dell’e-commerce e per dare le linee guida dei piani futuri.

La mossa sembrerebbe andare nella direzione opposta, visto che solitamente la buona uscita viene data da aziende in crisi che vogliono tagliare il personale. La mente di Bezos invece usa la proposta per arrivare all’effetto opposto: far restare all’interno del gruppo solo i dipendenti più motivati e convinti.

Il programma si chiama “Pay to Quit” (Pagamento per licenziarsi). Il primo anno l’offerta è di 2.000 dollari. Poi aumenta di mille dollari all’anno fino a raggiungere quota 5.000“, ha scritto Bezos agli azionisti. “Il titolo dell’offerta è ‘Please Don’t Take This Offer’ (Per favore non accettare questa offerta). Non vogliamo che accettino, vogliamo che restino“, ha spiegato Bezos, che probabilmente però ha altri piani in mente e non intende certo divulgarli in pubblico.

L’anno scorso Amazon si ritrovò con i conti in rosso, nonostante un aumento generale delle vendite. Pesò la crisi in Europa, che ha diminuito gli acquisti in generale – quindi anche quelli via web – però i nuovi scenari della società di Seattle non conterebbero sui risultati in Europa, quanto piuttosto sulla conquista dell’Asia e, in particolare, della Cina.

Sotto il profilo dell’immagine, effettuare licenziamenti avrebbe di certo un peso deleterio. Chissà che il patron di Amazon non abbia fatto buon viso a cattivo gioco e messo in piedi una campagna pubblicitaria a costo zero (visto che tutti i media stanno parlando di questo programma “Pay to quit”) e, nello stesso tempo, avviare un dimagrimento di dipendenti a basso costo, con la scusa della fidelizzazione dei collaboratori e di un supposto senso di appartenenza al brand. Pensare male è peccato, però…

(fonte TMNews)