Marco Mattiacci Team Pricipal della Ferrari. Le dimissioni di Domenicali, il saluto di Montezemolo

Con uno scarno comunicato di Maranello si ufficializzano le dimissioni – dopo 23 anni – dell’ormai ex Team Principal della Ferrari, che si assume tutte le responsabilità dei mancati risultati, un sacrificio forse esagerato. Montezemolo: stima e affetto, grato per il senso di responsabilità

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Fiorano – È ufficiale Marco Mattiacci è il nuovo Team Principal della Ferrari. Lo ha comunicato la casa di Maranello, con uno scarno comunicato.

La Ferrari ha preso atto delle dimissioni di Stefano Domenicali e lo ringrazia per avere servito l’azienda con grande dedizione in ruoli di crescente responsabilità per 23 anni. A Stefano Domenicali gli auguri più sinceri per il futuro“, si legge nella nota ufficiale del Cavallino Rampante, che poi ufficializza il nuovo incarico a “Marco Mattiacci, attuale presidente e amministratore delegato di Ferrari North America, nuovo responsabile della Gestione Sportiva a far data da oggi“.

20140414-stefano-domenicali-660x450Stefano Domenicali ha dunque rassegnato le dimissioni da Direttore della Gestione Sportiva. “Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte – ha scritto in una nota Domenicali, che poi ha puntualizzato “è ora di attuare un cambiamento importante“. “Da capo, mi assumo la responsabilità – come ho sempre fatto – della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato“, continua il manager emiliano che è cresciuto professionalmente a Maranello, assumendosi una responsabilità che forse non è solo sua.

Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita“, aggiunge, ma l’ultimo saluto è per Luca Cordero di Montezemolo. “Vorrei fare l’ultimo ringraziamento al nostro Presidente per avermi sempre sostenuto e un saluto a tutti i tifosi con il rammarico diConvention di Fine Anno non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni“, conclude la nota di Domenicali, che esprime la qualità dell’uomo e del professionista e che si assume responsabilità di molti.

Qualità riconosciute dal presidente della Ferrari.  “Ringrazio Stefano Domenicali non solo per il suo costante contributo e impegno, ma per il grande senso di responsabilità che ha saputo dimostrare anche oggi anteponendo l’interesse della Ferrari al proprio“, ha affermato Montezemolo in una breve nota.

Ho stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi ventitré anni di lavoro insieme e per questo – aggiunge il presidente della Ferrari – gli auguro ogni successo per il suo futuro“. Poi due parole per Marco Mattiacci. “Voglio anche augurare buon lavoro a Marco Mattiacci, un manager di valore che conosce bene l’azienda e che ha accettato con entusiasmo questa sfida“, ha dichiarato.

Morto, professionalmente, un papa, se ne fa un altro, ma la liturgia è vecchia e assomiglia più a certi riti pagani con cui si scacciano i demoni con i balli e i canti. Forse, invece, andrebbe rivisto tutto, non solo sotto il profilo tecnico, ma soprattutto sotto quello politico, perché se la Formula 1 è meno divertente della World Series by Renault la colpa è anche – in quota parte – della Ferrari, che ha avallato le scelte tecniche e regolamentari alla base del distacco di interesse da parte del pubblico pagante: in tv e nei circuiti in giro per il mondo.

Bisognerebbe invertire il detto del presidente siciliano Crocetta, perché forse è meglio “tornare indietro” e ridare alla F1 il ruolo di categoria regina dell’automobilismo e di banco prova dell’automotive globale, non di carcere regolamentare, in cui l’aspetto punitivo supera di molto quello competitivo.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.