Ferrari si presenta al Salone di Pechino con due novità, California T e logo celebrativo della Cina, e tre programmi specifici

Debutta in Estremo Oriente il nuovo modello di Maranello nel più importante appuntamento fieristico cinese, con un omaggio particolare all’anno del Cavallo nell’oroscopo cinese. Presentati anche tre programmi, di cui due specifici per la Cina: Taylor Made, Ferrari Academy Shanghai e progetto “Million Tree”

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Pechino – Bejing, 20 April 2014 – La Ferrari si presenta al Salone Internazionale dell’Auto di Pechino con una combinazione particolare, tra sportività unica, esclusività e versatilità, rispetto della tradizione culturale locale.

Nella prima giornata del Beijing International Motor Show, che ieri ha aperto i battenti con la tradizionale press day dedicata alal stampa mondiale, nel corso della conferenza stampa di presentazione dello stand di Maranello – affollato all’inverosimile come avviene in ogni appuntamento fieristico in giro per il mondo – la Ferrari ha presentato due grandi novità.

Anzitutto, a poche settimane dall’anteprima mondiale di Ginevra, la California T è stata presentata sul mercato cinese, il secondo al mondo per la Ferrari, alla presenza dell’amministratore delegato, Amedeo Felisa, al vicepresidente Direzione Commerciale e Marketing, Enrico Galliera, e al presidente e amministratore delegato di Ferrari Greater China, Edwin Fenech.

Ferrari_YOH_Icon_RedMa ampio rilievo è stato attribuito alla presentazione di un originale logo celebrativo della creato per iniziativa della Ferrari, per simboleggiare l’anno del Cavallo nell’oroscopo cinese e che intende coniugare la tradizione cinese con l’affermazione del patrimonio del Cavallino Rampante.

Il logo rappresenta un tradizionale sigillo imperiale con il Cavallino Rampante e un augurio scritto a fianco in mandarino: “Che l’anno del Cavallo porti successo, combinando la millenaria tradizione cinese della scrittura, della calligrafia e dell’incisione dei sigilli. Tagliato a forma di timbro e immerso nel rosso Ferrari, ben rappresenta l’eccellenza del Cavallino Rampante.

Il simbolo è presente nello stand della Ferrari al Salone Internazionale di Pechino e vuole suggellare l’importanza che per la casa di Maranello riveste la Cina, accompagnando la vera novità del Salone, la California T, che nel suo debutto nella regione della Grande Cina ha immediatamente attratto numerosi visitatori e calamitato l’attenzione dei giornalisti diventando subito la star della rassegna.

Nello stand Ferrari sono esposte anche le altre vetture della gamma e, tra queste, la 458 Speciale, il secondo modello mostrato per la prima volta al grande pubblico cinese, che ha catalizzato l’attenzione degli addetti ai lavori e che non mancherà di attirare i visitatori dal 23 al 29 aprile prossimi.

Tre iniziative per l’anno del Cavallo in Cina

Le iniziative speciali per la Cina, nell’anno del Cavallo per l’ex Celeste Impero, non si limitano al logo speciale, ma si estendono ad altre tre iniziative per celebrare questa speciale ricorrenza: l’apertura di un’area Tailor Made, l’inaugurazione di una Ferrari Academy a Shanghai e il rilancio dell’impegno nel progetto Million Tree che ha preso il via nel 2012, per sottolineare il rispetto per l’ambiente e la responsabilità sociale della Ferrari nei confronti delle comunità locali cinesi.

Il nuovo centro Tailor Made sarà aperto a Shanghai entro il 2014 e costituirà il primo riferimento per le personalizzazioni delle autovetture di Maranello in Cina. Ogni Ferrari è unica, ma il programma Tailor Made la può rende del tutto esclusiva, attraverso una personalizzazione su misura, ritagliata e “cucita” in base alle esigenze del cliente nella scelta del colore, dei materiali e delle finiture.

Tailor Made prevede tre linee – Classica, Scuderia e Inedita – ispirate rispettivamente alla tradizione, alle prestazioni e all’innovazione. Il corner dello showroom Tailor Made al Salone di Pechino offre a clienti esclusivi, appassionati e rappresentanti dei media la comprensione del fenomeno Ferrari e del concetto di massima esclusività, che solo Maranello può proporre. Va ricordato che il concetto di taylor mading fu introdotto qualche tempo fa da Lapo Elkann e non pochi furono a storcere il naso di fronte a quella che sembrava un’eccentricità, mentre è invece la nuova frontiera del business luxury, un settore che in tempi di crisi non conosce crisi (scusateci il gioco di parole).

La seconda novità è la Ferrari Academy di Shanghai, l’unico centro di preparazione professionale al di fuori di Maranello, pensato per offrire il miglior programma di formazione per lo staff Ferrari e i meccanici in tutto l’Estremo Oriente. Questo programma mostra quanto importante sia offrire ai clienti cinesi il massimo impegno commerciale, nello sviluppo di una efficiente rete si servizio di supporto al prodotto.

Infine, la Ferrari continua a collaborare per lo sviluppo del progetto “Million Tree”, supportato anche dall’etologa e antropologa britannica Jane Goodall, che punta a neutralizzare le emissioni di anidride carbonica prodotte in Cina attraverso contromisure equivalenti.

Galleria Fotografica

Ferrari è il primo costruttore di auto di lusso che punta ad annullare le emissioni di anidride carbonica piantando alberi. Ogni albero donato da Ferrari neutralizza 250 kg di CO2 nel corso della propria esistenza e contribuisce a consolidare il terreno, indebolito da decenni di erosione nella Mongolia interna.

Questa misura ha permesso fin qui di annullare tutte le emissioni di anidride carbonica prodotte da Ferrari nell’intero ciclo di vita attiva del prodotto, da quella causata dalla fabbricazione della vettura, a quella per il trasporto dall’Italia alla Cina, fino alle emissioni che il cliente produrrà guidando la propria auto nel Paese asiatico.

Insomma, un’azione di responsabilità sociale globale che cerca di attenuare le conseguenze della circolazione di auto a combustione interna, nel quadro di una sempre maggiore sensibilità per l’ambiente.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.