Adusbef e Federconsumatori: Pasqua di austerity, consumi -13,8%. Codacons, spesi 200 milioni in meno rispetto al 2012

Per Adusbef e Federconsumatori, solo 4,6 milioni di italiani avrebbero deciso di fare una vacanza per Pasqua e Pasquetta, un dato che però potrebbe risentire delle possibilità offerte dalle imminenti festività “civiche” del 25 Aprile e del 1° Maggio. Il Codacons invece ha rilevato una diminuzione delle vendite di uova di cioccolato del 9 per cento e delle colombe del 12 per cento

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Roma – I consumi per Pasqua hanno registrato una caduta del 13,8 per cento e anche per lo stesso “consumo turistico” si conferma un ridotto 7,5 per cento di famiglie ad essersi spostate nel lungo week-end pasquale. Questi i dati elaborati da Adusbef e Federconsumatori, secondo una nota diramanta dai due presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.

Secondo la rilevazione delle due associazione di consumatori, solo 4,6 milioni di italiani hanno fatto una vacanza per Pasqua e Pasquetta o almeno è quello che hanno dichiarato alle due organizzazioni nei giorni precedenti la festività cristiana, che però quest’anno è capitata nell’immediatezza di altre due ricorrenze “civiche”, il 25 Aprile, che sarà un venerdì, e il 1° Maggio, che sarà un giovedì, con prevedibili scelte di week-end più lunghi, utili a una piccola vacanza.

Secondo Adusbef e Federconsumatori i dati ancora molto negativi dei consumi “confermano il forte condizionamento che la situazione economica del paese e delle famiglie soffrono”. “La riduzione dei consumi – prosegue la nota – ha registrato una caduta del 13,8 per cento in generale con valori che oscillano da un meno 8 per le carni ovine , drammaticamente calano uova (di cioccolato, ndr) e colombe con un meno 21,5 per cento rispetto ai dati del 2013”.

20140422-uova-pasqua-2-320x220A fronte di questi dati, è stato però rilevato un aumento della vendita di uova fresche, in dato in controtendenza e che mostra come le famiglie italiane abbiano spostato la barra degli usi di nuovo sulla tradizione, la cucina casalinga e la riscoperta delle convivialità ad alto tasso familiare.

Sul dato “turistico” (solo il 7,5 per cento delle famiglie ha trascorso una vacanza a Pasqua e Pasquetta), la riflessione di Lannutti e Trefiletti è feroce: sono “dati clamorosi ma certamente prevedibili vista l’attuale situazione e su cui bisognerà intervenire. Da un lato su una politica economica radicalmente diversa dal passato per dare lavoro soprattutto ai giovani, dall’altro – concludono la nota – facilitando e migliorando percorsi turistici e di accoglienza in un Paese come il nostro che molto potrebbe dare in tal senso“.

Va detto anche per correttezza di analisi che la motivazione economica è del tutto realistica, ma che andrebbe valutato anche il fatto che a qualche giorno dalla Pasqua ricorrerà il 25 Aprile, che cade di venerdì e che potrà consentire un primo “ponte” fino a domenica 27; ma anche il 1° Maggio (Festa dei Lavoratori), che cade di giovedì, consentendo – per chi può permetterselo in termini economici e di lavoro – anche una prolungata vacanza che può partire il 25 Aprile e concludersi il 4 Maggio.

Un’altra associazione di consumatori, il Codacons, ha invece analizzato l’andamento della spesa delle famiglie italiane20140422-uova-pasqua-320x216 perPasqua. Secondo l’associazione presieduta da Carlo Rienzi, il pranzo di Pasqua è stato all’insegna del risparmio. “Rispetto al 2012 – spiega il Codacons – per i consumi alimentari tipici pasquali i cittadini hanno speso nel complesso quasi 200 milioni di euro in meno”, a causa della “crisi economica che imperversa nel nostro Paese” e della “perdita di potere d’acquisto dei consumatori” che hanno modificato le scelte di consumo.

Rispetto al 2013, la spesa alimentare complessiva è scesa – secondo il Codacons – del 3,5 per cento, con una diminuzione in valori assoluti di almeno un miliardo di euro. I tagli più importanti hanno colpito il settore dolciario, perché i prodotti che hanno risentito più del calo sono le uova di cioccolato e le colombe, le cui vendite sono scese rispettivamente del 9 e del 12 per cento rispetto al 2013.

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