25 aprile, Napolitano: “Valori incancellabili”. Poi ringrazia Latorre e Girone (video integrale)

Il presidente della Repubblica, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione (discorso integrale): ”No a decisioni sommarie sulla spesa per la difesa”. E rende omaggio ai due marò: ”Troppo a lungo e ingiustamente trattenuti lontano dalla Patria”. Tensioni tra filo-palestinesi e membri della Brigata Ebraica che contribuì alla liberazione dell’Italia (mentre gli arabi e i palestinesi di allora erano alleati di Hitler)

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Roma – “Un grazie ai ribelli di allora. Scorrono i loro nomi: Silvano, Eda, Giorgio, Liliana, Elia e tanti altri. Viva l’Italia libera #unamattina”. Così il “premier” Matteo Renzi in un tweet in occasione del 69esimo anniversario della Liberazione.

È stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad aprire le celebrazioni del 25 aprile, con la deposizione di una corona di alloro all’Altare della Patria.

Alla cerimonia hanno partecipato oltre al presidente del consiglio, il presidente del Senato Grasso e il vice presidente della Camera Roberto Giachetti. Presenti inoltre il ministro della Difesa Pinotti, il sindaco di Roma Marino, il presidente della Regione Zingaretti, il prefetto Giuseppe Pecoraro e il questore Massimo Maria Mazza.

Il discorso del presidente della Repubblica in occasione del 69° Anniversario della Liberazione

Dopo un breve colloquio con Napolitano, Renzi si è fermato a parlare con alcune delle persone che gli si erano assiepate intorno. “Buona festa a tutti”, ha detto prima di tornare a palazzo Chigi.

Napolitano è tornato subito al Quirinale per l’incontro – con la partecipazione di rappresentanti degli organi costituzionali e di governo – con gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Presenti anche una rappresentanza di sindaci di vari comuni che sono stati oggetto, nel 1944, di stragi nazifasciste e una delegazione del Comitato dei Caduti di Kos guidata dal promotore, Pietro Giovanni Liuzzi, composta da un veterano del 10° Reggimento “Regina” e da una rappresentanza di familiari degli ufficiali italiani fucilati dai tedeschi nell’ottobre del 1943 nell’isola greca di Kos. Le spoglie dei 37 ufficiali “che ancora giacciono in luogo ignoto”, nell’isola greca di Kos, teatro di una strage nazista contro 103 ufficiali italiani nella seconda guerra mondiale, trovino presto “una degna e onorevole sepoltura, confortata dalla riconoscenza e dalla pietà di noi tutti”, ha detto Napolitano nel suo discorso pronunciato al Quirinale.

Il 25 aprile “ha per noi italiani una valenza straordinaria: la lotta di liberazione ha rappresentato uno dei cimenti più ardui del nostro popolo”, ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, intervenuta al Quirinale per le celebrazioni della Liberazione.

In tutta Italia si sono tenuti cortei e omaggi. A Roma, l’Anpi ha celebrato la festa della Liberazione con un corteo partito dal Colosseo e conclusodi a Porta San Paolo. Tensioni si sono verificate tra alcuni ragazzi che esponevano bandiere palestinesi ed esponenti della Brigata Ebraica.

Qualche tensione, ma sfociata solamente in una lite verbale, tra gli esponenti di Forza Nuova e quelli di Rifondazione Comunista, si è verificata a Milano. Gli esponenti di estrema destra hanno affisso nella loro sede uno striscione contro la ricorrenza storica e un tesserato del circolo di sinistra ha cominciato a protestare, facendo accorrere sul posto diverse persone, che non sono comunque arrivate alle mani.

(Adnkronos)