Berlusconi rischia la diffida. Sotto accusa per le frasi a La7

L’UEPE – Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna – potrebbe invitare il leader di Forza Italia a tenere una condotta più consona all’affidamento ai servizi sociali. Ossia potrebbe – inevitabilmente – cadere nel tranello teso alla magistratura di sorveglianza. Dove si ferma l’atto dovuto e inizia la censura politica? 

Silvio Berlusconi

Milano – Silvio Berlusconi rischia quella che tecnicamente si definisce una ‘diffida‘ per le dichiarazioni rese durante il programma ‘Piazza pulita‘, andato in onda ieri sera su La7. In sostanza, l’UEPE (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna) potrebbe chiamarlo nei prossimi giorni e invitarlo nuovamente a tenere una condotta consona alle prescrizioni imposte dal tribunale di sorveglianza, che gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Una sorta di ‘cartellino giallo‘ per il leader di Forza Italia che, al momento, non sembra rischiare provvedimenti più duri. Non c’è un tetto di diffide codificato dalla legge oltre il quale arrivi la revoca dell’affidamento in prova. Sta alla sensibilità dei singoli giudici stabilire quando la persona che sta scontando la pena abbia superato il limite e possa, quindi, andare incontro a serie conseguenze, come la revoca dell’affidamento.

Un effetto che i più attenti osservatori attribuiscono a una deliberata strategia di Berlusconi, tendente a dimostrare l’assurdità delle limitazioni “politiche” imposte a un leader di partito, che rischierebbe di essere limitato giudiziariamente nella propria legittima campagna elettorale per le europee e le amministrative di fine maggio, riportandone un danno evidente.

Danno che in caso di sconfitta elettorale, potrebbe essere fatto valere nel dibattito successivo alle consultazioni per dimostrare la persecuzione giudiziaria; in caso di mitigazione della sconfitta (o addirittura di recupero), Berlusconi potrebbe argomentare le stesse cose.

Un rebus…

(Fonte: AGI)