Ucraina, forze armate in allerta da combattimento. Governo: perse regioni di Donetsk e Lugansk, pericolo guerra

Crescono i timori per un’invasione delle truppe russe ammassate al confine orientale a supporto dei separatisti filo-russi che continuano l’occupazione di edifici pubblici nell’Est dell’Ucraina

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Roma – L’esercito ucraino è in stato di “massima allerta da combattimento” contro una possibile invasione delle truppe russe ammassate al confine. Lo ha annunciato il presidente ad interim, Oleksandr Turchynov, nel corso di una riunione del governo a Kiev, mentre i separatisti filorussi armati continuano ad impossessarsi di edifici pubblici nell’est del Paese.

Lo stesso Turchinov ha ammesso che le forze governative hanno ormai perso il controllo delle regioni di Donestk e Lugansk. “Sono assolutamente impotenti anche perche’ alcune unita’ collaborano con i terroristi“, ha affermato Turchinov. “È difficile ammetterlo ma è così. La grande maggioranza dei membri dei corpi di sicurezza nell’est non e’ capace di compiere il proprio dovere di difendere i nostri cittadini“, ha aggiunto il presidente. “Le nostre forze armate sono in stato di massima allerta da combattimento. La minaccia che la Russia cominci una guerra contro l’Ucraina è reale“, ha avvertito Turchinov, sottolineando che in questo momento la priorità del suo governo è “prevenire l’espansione del terrorismo dalle regioni di Donetsk e Lugansk ad altre regioni del Paese“.

Una ventina di membri delle milizie separatiste ha occupato un edificio del governo e il quartier generale della polizia a Gorlovka, una città di 250.000 abitanti, una quarantina di chilometri a nord di Donetsk, capoluogo della omonima regione. Intanto il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha affermato che l’UE è pronta a fornire aiuti economici all’Ucraina insieme al Fondo Monetario Internazionale.

La Russia, da parte sua, non sembra intenzionate ad allentare la presa sull’Ucraina. Il presidente Vladimir Putin il 9 maggio sarà in Crimea per partecipare alla parata per il 69° Anniversario della vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale. Lo hanno confermato fonti giornalistiche russe. Putin sarà probabilmente accompagnato dal premier russo, Dmitry Medvedev.

Nelle ultime ore il capo del Cremlino ha auspicato un pronto rilascio degli osservatori Osce ancora prigionieri in Ucraina e ha nuovamente negato che ci siano forze russe nell’Ucraina orientale. “Lo dico responsabilmente: non ci sono istruttori russi, né forze speciali russe, né militari russi in Ucraina“, ha detto, chiedendo ancora una volta a Kiev di disarmare gli ultra-nazionalisti e di riconoscere i legittimi diritti di chi vive nell’Ucraina sud-orientale.

Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel, durante la conferenza stampa congiunta con il premier giapponese Shinzo Abe, ha sottolineato come il rilascio degli osservatori dell’Osce trattenuti da venerdì scorso da militanti filo-russi nell’est dell’Ucraina sarebbe un segnale positivo dell’impegno russo teso al rientro delle tensioni in Ucraina.

Merkel ha poi minacciato l’adozione di nuove sanzioni. Berlino e gli alleati occidentali della Germania tengono aperte tutte le linee di comunicazione con Mosca, ma “qualora questo non desse frutti, non dobbiamo sottrarci dall’accettare che ulteriori sanzioni sono necessarie“.

Oggi pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente russo Vladimir Putin hanno avuto un lungo colloquio telefonico, il primo da quando Renzi è capo del governo. Al centro della conversazione, secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi riportate dalle agenzie, i rapporti bilaterali tra Italia e Russia e la delicata situazione ucraina, sulla quale il premier ha chiesto a Putin un “impegno sostenuto” a dare seguito concreto agli accordi di Ginevra del 17 aprile scorso.

(Fonti: Agenzie di stampa) © RIPRODUZIONE RISERVATA