Coppa Italia, spari all’Olimpico. Tre feriti, uno grave. Fermato l’autore, tifoso romanista sottoposto a Daspo

Nel pre-partita della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, scandaloso prologo di scontri, tafferugli, danneggiamenti e violenze. Inascoltato il monito di Papa Francesco di ieri: le società dovrebbero insorgere, lo Stato sospendere la massima serie per un anno

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Roma – Scontri e feriti a Roma prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Sette tifosi, a quanto apprende l’Adnkronos, sono stati trasportati al policlinico Gemelli. Uno di loro, arrivato in codice rosso, è in prognosi riservata per un trauma cranico. Non sarebbe in pericolo di vita.

I FATTI – Daniele De Santis, tifoso romanista già sottoposto a Daspo, avrebbe provocato un gruppo di tifosi napoletani e avrebbe fatto fuoco dopo la loro reazione violenta. L’uomo è ricoverato con una gamba rotta al policlinico Gemelli, dove è stato a lungo interrogato e, infine, sottoposto a provvedimento restrittivo della libertà personale. Risulta quindi piantonato e in stato di fermo, in attesa dell’interrogatorio di rito e dell’arresto. L’episodio si è verificato nella zona di Tor di Quinto.

Il resto del pomeriggio di violenza e vergogna riguarda la partita, iniziata con 45 minuti di ritardo, è stata “sequestrata” dagli ultras napoletani. Fischiato a lungo l’inno di Mameli. Partita avviata solo dopo il bene placet di tale Gennaro de Tommaso, in arteGerry ‘a Carogna“, che fonti delle forze dell’ordine inseriscono in un quadro di infiltrazioni camorristiche delle curve partenopee. 

De Tommaso sarebbe figlio di Ciro de Tommaso, noto alle forze di polizia come affiliato al clan Misso del Rione Sanità. Il gentiluomo napoletano indossava una maglietta con uno slogan da programma politico-criminale: “Raciti Libero”. Il riferimento è ad Antonino Speziale, condannato a otto anni per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo della Polizia di Stato Filippo R20140504-gdtom-270x290aciti, morto a Catania nel il 2 febbraio 2007.

Il capo ultras napoletano ha dato il “suo assenso” all’inizio della partita dopo una trattativa con le forze dell’ordine durata ben 45 minuti, e dopo che Marek Hamsik, centrocampista del Napoli, aveva avuto un “colloquio” con il ministro dell’Interno a sua insaputa, mentre il capo del Governo, Matteo Renzi, si trovava in tribuna d’onore, in compagnia di una serie di personalità, tra le quali anche il presidente del CONI, Giovanni Malagò.

I tifosi napoletani hanno ottenuto anche – per la circostanza – l’esclusiva del tifo, visto che tra le condizioni per iniziare la partita c’è stata anche quella del silenzio della tifoseria fiorentina. Uno spregio allo sport e al Governo, considerato che Renzi è stato sindaco del capoluogo toscano e oggi presiede un Governo che ha fatto una figura barbina, e visto che De Tommaso è stato perfino protagonista delle fasi di scontro al di fuori dell’Olimpico (riprese da un elicottero della Polizia di Stato) ed è nota la sua leadership – come la definisce graziosamente il “Corriere della Sera” – sulla tifoseria organizzata del San Paolo.

I FERITI – Trasferito al Gemelli anche il tifoso napoletano di 32 anni trasportato in un primo momento all’ospedale Santo Spirito con ferite da colpi d’arma da fuoco a un braccio e a una mano. Gli altri due feriti da colpi di pistola sono ricoverati al Villa San Pietro: si tratta di un ragazzo di 30 anni, colpito al torace, in codice rosso, e un uomo di 43 anni, colpito alla mano destra.

LA PISTOLA – Alcune persone sono state ascoltate dalla Polizia come testimoni per ricostruire quanto accaduto nelle vicinanze dello stadio Olimpico. I fatti non sembrano essere collegati a uno scontro tra tifosi: il ferimento a colpi di pistola dei tifosi avrebbe cause occasionali. Vicino a uno dei tre è stata ritrovata una pistola: lo apprende l’Adnkronos da fonti qualificate che, tuttavia, precisano come la dinamica di quanto accaduto non sia ancora chiara.

GRASSO – Su Twitter il presidente del Senato, Pietro Grasso, mentre si recava allo stadio ha scritto: “Sto andando all’Olimpico per premiare #FiorentinaNapoli. Scontri con feriti gravi. Questi non sono tifosi ma solo delinquenti!“.

PRANDELLI – “Il calcio dovrebbe essere uno spettacolo, non so cosa è successo ma qualsiasi cosa sia successo è una cosa spiacevole. Sono le parole del ct della Nazionale Cesare Prandelli che, ai microfoni della Rai, ha commentato i gravi incidenti.

Smentito il ferimento di un poliziotto e inascoltato dunque l’invito del Pontefice di ieri, perché lo sport – e il calcio in particolare – sia veicolo di promozione sociale e non di violenza.

Lo Stato dovrebbe reagire con inusitata durezza: per esempio sospendendo il campionato di calcio di Serie A per un anno, in modo da colpire con severa punizione un mondo che sembra vivere al di fuori della realtà sportiva, in un meandro di violenza incompatibile con i valori dello sport.

Ultimo aggiornamento 4 Maggio 2014, ore 4.19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA (Fonte: AGI, Adnkronos, SkyTG24, YouReporter.it)