Per Boko Haram iniziato conto alla rovescia… Ministro degli Esteri Mogherini chiederà a UE “forte azione politica”…

La titolare della Farnesina ha anticipato ieri sera all’Adnkronos la richiesta che avanzerà alla prossima riunione dei ministri degli Esteri Ue, in programma a Bruxelles il 12 maggio. Dipartimento di Stato: fuori dalla Nigeria. Nel frattempo, Boko Haram – per disfarsi dello scomodo bottino? – ha rivendicato il rapimento e ha assicurato “le venderemo al mercato in nome di Allah”. E così sia… A proposito: che fine hanno fatto i due preti cattolici rapiti in Camerun?

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Roma – Non si conoscono le reazioni del gruppo Boko Haram, legato alla rete neo-califfale di al-Qaeda, che propugna l’instaurazione di un Califfato Mondiale Islamico in cui la legge – civile e penale – sia la sharia, la norma coranica.

Però dal piglio della dichiarazione della nostra ministra degli Esteri – Federica Mogherini – i terroristi nigeriani autori del sequestro di 276 studentesse di Chibok saranno in pieno dilemma: cominciare a tremare per l’azione in via di promozione da parte del Governo italiano o scompisciarsi dalle risate?

Atroce dilemma, che penseranno di risolvere presto: nel frattempo hanno reso noto che le 223 ragazze rimaste nelle loro mani (altre 53 sono riuscite a darsela a gambe, prima di sparire per sempre…) saranno vendute al mercato delle mogli, come annunciato dal capo del gruppo – Abubakar Shekau – in un video che è tutto un programma. Per disfarsi del bottino prima dell’arrivo del 7° Cavalleggeri? Vedremo…

In ogni caso, anticipandone il contenuto all’agenzia Adnkronos ieri sera, Federica Mogherini ha assicurato che alla prossima riunione dei ministri degli Esteri Ue, in programma a Bruxelles il 12 maggio, chiederà “all’Alto Rappresentante Catherine Ashton” e agli altri colleghi dei 28 Paesi dell’UE che sia intrapresa “una forte iniziativa politica in sostegno delle azioni volte alla liberazione” delle studentesse rapite in Nigeria.

Sottolineando “la necessità che la comunità internazionale si mobiliti, come ha chiesto il presidente nigeriano Goodluck Jonathan“, il ministro degli Esteri ha osservato come sia “la volontà di impedire un futuro diverso per la Nigeria a colpire di più nel rapimento“. Non tanto il fatto che 276 figlie di mamma siano state sottratte ai loro cari, ma il fatto che questo sia un colpo contro il futuro della Nigeria. Bah…

Ancora una volta – Mogherini ha aggiunto – sono state prese di mira giovani donne che attraverso lo studio stavano tentando di cambiare il proprio destino e insieme quello del loro paese“. Poi, ha ricordato che Malala Yousufzai, la ragazzina pachistana ferita in un attacco dei talebani, “le ha chiamate ‘sorelle’ e giustamente perché come lei, nonostante le minacce, hanno difeso il diritto di costruirsi un futuro di indipendenza“.

Intanto, Marie Harf, una portavoce del Dipartimento di Stato USA, ha affermato che la maggior parte delle studentesse rapite il 14 aprile scorso in una scuola di Chibok, nello Stato nord-orientale nigeriano di Borno, potrebbero essere state trasferite all’estero, “nei Paesi vicini“. Secondo Harf, Washington ritiene – probabilmente grazie a informazioni di intelligence (sia elettronica che di teatro) – fondata la tesi delle autorità locali, secondo le cui le ragazze sarebbero state verosimilmente” condotte con la forza in Camerun o nel Ciad.

Ora, pur con tutta la buona predisposizione possibile e immaginabile per la ministra degli Esteri, la sua dichiarazione – che ha un valore etico importante – ha una prospettiva politica – e soprattutto militare – prossima allo zero, per almeno due motivi.

Anzitutto, perché il presidente nigeriano Goodluck Jonathan dovrebbe guardare all’interno della macchina statale nigeriana, alle connivenze con i Boko Haram e alle contiguità tra ambienti militari e fondamentalisti islamici, per venire a capo di questo enigma e risolvere – una volta per tutte – il problema costituito da questa banda di criminali efferati. 

In secondo luogo perché l’unico modo per aiutare la Nigeria in modo concreto – ammesso e non concesso che la Nigeria lo accettasse – non sarebbe esprimere un’iniziativa politica per quanto altisonante, ma attuare una precisa scelta politico-militare, intervenendo con un contingente internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite, per fermare il genocidio in atto contro i cristiani

Un genocidio su cui non ci sembra – ma possiamo esserci distratti – che la ministra Mogherini abbia mai espresso alcuna esecrazione. E visto che ci occupiamo di Africa Occidentale, perché la ministra Mogherini non ci informa a che punto sono le indagini sul rapimento dei due preti cattolici, Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, rapiti il 5 Aprile scorso in Camerun?

(Fonte: Adnkronos) © RIPRODUZIONE RISERVATA