I pensionati d’oro della Regione Sardegna e le manovre contro i giornali che vogliono vederci chiaro

Il caso dei baby pensionati con 5mila euro di vitalizio a 41 anni. Tanfo di ostruzionismo della presidenza del Consiglio Regionale per ottenere i dati dei vitalizi dei consiglieri beneficiari – in carica e non – denunziato dai media isolani, a partire da “L’Unione Sarda”. Garau chiede il parere al Garante della privacy, ma molti pensano sia una manovra dilatoria

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Cagliari – È polemica in Sardegna sui vitalizi degli ex consiglieri regionali, cancellati la scorsa legislatura per gli attuali onorevoli, e sulle difficoltà, denunciate in particolare dai giornalisti del più importante quotidiano dell’isola “L’Unione Sarda”, a ottenere dagli uffici informazioni sui compensi e sui benefici degli eletti nel palazzo dell’Assemblea sarda.

Fra i casi segnalati dai media sardi quelli dell’ex presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo (Fi), che con le vecchie regole percepisce a 41 anni oltre cinquemila euro al mese; dell’ex assessore regionale all’Ambiente Andrea Biancareddu (Udc), non rieletto in questa legislatura, che a 48 anni incassa un assegno di importo analogo; e dell’ex assessore al Bilancio Giorgio La Spisa (Scelta Civica), 57 anni, che percepisce sia il vitalizio di ex consigliere sia lo stipendio da dipendente del Consiglio Regionale, dove dirige il servizio “Prerogative dei consiglieri“.

20140507-claudia-lombardo-320x223Nei giorni scorsi il Consiglio Regionale aveva inoltrato richiesta all’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali di un parere formale sulla possibilità di pubblicare i vitalizi percepiti dagli ex consiglieri regionali. Si sa, in politica la riservatezza è tutto.

Il Consiglio non ha alcun motivi né tanto meno interesse a nascondere o non rendere pubbliche informazioni che riguardano attività e compensi che ricevono i consiglieri e gli ex consiglieri regionali“, aveva assicurato il presidente Gianfranco Ganau, mentre sulla stampa infuriava la polemica per il “no” opposto per ragioni di privacy alla richiesta dei giornalisti di conoscere informazioni sui beneficiari dei vitalizi. “Questo, però, non può che avvenire nel pieno rispetto delle leggi e senza violare i diritti delle persone. L’auspicio e’ che il parere del Garante venga pronunciato quanto prima“.

Ora “L’Unione Sarda” incalza e pone all’ex presidente Lombardo e al suo successore Ganau quattro20140507-gianfranco-ganau-320x223 domande: (1) perché Lombardo ha dichiarato pubblicamente che avrebbe iniziato a percepire la pensione da consigliere regionale a 50 anni; (2) se abbia presentato formale richiesta per essere ammessa a godere del vitalizio; (3) se l’ex presidente, quando è stata adottata la delibera per concederglielo fosse già decaduta da consigliere regionale; (4) perché l’attuale presidente Ganau abbia “provato in ogni modo a non rendere noto l’elenco dei consiglieri cessati a marzo 2014 e ammessi a godere del vitalizio“.

Insomma, all’Unione Sarda hanno sentito un certo tanfo di ostruzionismo verso i media per coprire una mossa che è tanto in contrasto con l’umore dei cittadini, ormai insofferenti verso questi atti dei politici, i quali vengono percepiti come scollati dalla realtà e viventi in un mondo a parte. E che ha il sapore di una mossa tattica e dilatoria.

(AGI)