Marina, il sogno italiano rivive nella storia di Rocco Granata

Esce nelle sale, Marina, il film campione d’incassi in Belgio sulla vita del cantautore italiano 

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Anno 1948, Calabria. Salvatore Granata lascia la sua famiglia per cercare fortuna nelle miniere di carbone del Belgio; qui verrà poi raggiunto due anni più tardi. Il figlio Rocco coltiva sin da piccolo la passione del padre per la fisarmonica, ma quest’ultimo appare sempre più restio dato che vorrebbe per lui un’istruzione superiore per trovare un mestiere diverso dal suo, ma Rocco è ormai concentrato solo sul suo sogno: diventare un musicista. Le difficoltà però per un italiano in Belgio non sono poche: tra una difficile integrazione e un amore impossibile, Rocco comincerà a farsi strada nel mondo degli adulti.

Prendere la storia di Rocco Granata per narrare non solo un biopic su uno dei cantanti melodici più amati degli anni ’60 a livello internazionale ma una vera e propria storia di riscatto, universale nel suo procedere per gli archetipi del genere: la famiglia in difficoltà che cerca fortuna altrove, la dura vita delle miniere di carbone, un’integrazione difficile, un amore impossibile. Si può fare. Gli amori di Rocco in questo caso sono due, quello per la bella Helena e quello ancor più viscerale per la musica e la fisarmonica, strumento suonato dal padre costretto ad abbandonare il proprio sogno per donare speranza ai propri figli.

Marina procede come il più classico dei biopic, lento e didascalico, ma non potrebbe essere altrimenti; il regista belga Stijn Coninx esplora tutti i lati della vita del suo personaggio, ritraendo per Rocco un padre troppo disilluso a una madre silenziosa ma caparbia, fino a presentarci un Belgio fin troppo meschino verso la sua forza lavoro di punta, costituita infatti dai minatori italiani. Ambizioso ma mai pretenzioso, Marina è un dramma ben costruito che va dritto al cuore dello spettatore, il quale lentamente sentirà vicino la storia di quel protagonista sognatore, interpretato da un sorprendente Matteo Simoni; Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro nel ruolo dei genitori di Rocco Granata sono assolutamente eccezionali: il primo aumenta gradualmente la portata della sua recitazione, la seconda lavora in sottrazione facendo implodere il suo personaggio.

Coninx rifugge la stucchevolezza o il sentimentalismo facile, aggrappandosi a scene di vita quotidiana che donano quell’aura di verità e solidità di cui ogni biopic dovrebbe rivestirsi e con la storia di Rocco Granata spiega e insegna che raggiungere e stringere tra le mani il proprio sogno è da sempre una forma di riscatto.

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Il trailer italiano ufficiale: