Nigeria, anche l’Italia partecipa con agenti dell’AISE alle ricerche delle studentesse rapite da Boko Haram

Dopo la decisione di Gran Bretagna e Stati Uniti, anche Francia, Cina e Italia muovono agenti del controspionaggio per trovare le ragazze sequestrate dai miliziani del gruppo terrorista islamico legato ad al-Qaeda. In moto anche i reparti speciali di Usa, Gran Bretagna, Francia e Cina. Italia partecipa con agenti dell’AISE

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Abuja – Dopo la decisione di Stati Uniti e Gran Bretagna – che martedì avevano confermato l’invio di agenti del l’intelligence e truppe speciali per cercare le studentesse rapite dai miliziani di Boko Haram – nelle ultime ore è trapelato che Francia, Cina e Italia hanno deciso di partecipare (si spera in un’operazione coordinata) agli sforzi internazionali volti a riconsegnare alle legittime famiglie le 231 studentesse rapite a più riprese dai terroristi legati ad al-Qaeda. 

Da Parigi il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, si è impegnato a inviare in Nigeria un team speciale nell’area. Poco prima la Gran Bretagna aveva segnalato il proprio impegno a inviare uomini delle forze speciali nonche’ un sostegno di intelligence per aiutare la Nigeria.

Anche la Cina parteciperà agli sforzi internazionali per salvare queste ragazze e per bloccare Boko Haram, vera e propria organizzazione nazista in terr d’Africa. Lo ha confermato il premier cinese Li Keqiang, che è ad Abuja per partecipare ai lavori del World Economic Summit sull’Africa. Incontrando il presidente nigeriano Goodluck Jonhatan, Li Keqiang si è impegnato a sviluppare una cooperazione ad ampio spettro nella lotta al terrorismo, per la prima volta nella storia delle relazioni tra Nigeria e Cina. “La Nigeria – ha detto Li Keqiangè uno dei maggiori partner commerciali della Cina. Lo scorso anno il nostro interscambio commerciale ha raggiunto la cifra di circa 13,6 miliardi di dollari“, motivo sufficiente per inviare militari e agenti speciali.

Anche l’AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna) ha avuto il via libera dal Governo per affiancare quella nigeriana, nel tentativo di trovare le studentesse rapite dagli islamisti di Boko Haram. Ieri mattina, secondo quanto hanno comunicato agenzie di stampa italiane citando fonti della sicurezza nazionale, agenti dell’AISE hanno incontrato il direttore del “triple S“, lo State Security Service nigeriano, garantendo la collaborazione delle strutture italiane di intelligence per la soluzione del caso, supporto che sarà prestato attraverso uomini, know how e tecnologie. 

L’perazione sarebbe ancora nella fase preparatoria, ma è importante che si siano sviluppate relazione tra intelligence italiana e servizi segreti nigeriani, per sviluppare relazioni di collaborazione che potrebbero essere decisivi per trovare le 231 ragazze in mano ai miliziani islamisti di Boko Haram, ma anche nel contrasto di attività illecite di altra natura,di cui fossero protagonisti nigeriani in Italia o italiani in Nigeria.

(Credit: AGI)