Hamilton umilia tutti nelle prime libere di Barcelona. Montezemolo ricorda la cavalcata di Schumacher del 1996

Nel primo turno di prove libere, Hamilton gioca come il gatto con il topo con tutti, poi alla fine dà la stoccata finale e rifila otto decimi a Button: guidando con il braccio fuori dal “finestrino”… Ferrari a oltre un secondo. Maldonado porta la Lotus all’ottavo tempo. Rosberg solo nove giri: problemi di raffreddamento alla componente elettrica. Vettel bloccato dopo 26 minuti da problemi alla monoposto, ma dà una lezione di umiltà aiutando i commissari di pista a mettere al sicuro la monoposto

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Barcelona – Lewis Hamilton fa quello che vuole con questa Mercedes ibrida di F1 e nella prima sessione di libere s’è permesso il lusso di giocare col cronometro, lanciandosi per ben due volte nel giro veloce, stampando parziali da choc anafilattico (per gli avversari), per poi alzare il piede nell’ultimo segmento della pista catalana. Poi, a tempo scaduto, l’ultimo giro gli è servito per la scoppola finale, con otto decimi abbondanti al secondo della lista, Jenson Button, fino ad allora saldamente in testa. Umiliazione pura.

Anzitutto per il compagno di squadra, molto adirato – per rimanere in un ambito di eleganza – dei problemi all’ERS (il sistema di ricarica della componente elettrica della power unit) rilevati sulla sua W05 all’inizio della sessione, che però ha chiuso al quinto posto: un dato, se volete, significativo della straordinaria capacità delle frecce argentate lanciate verso la doppia iride.

Ciò detto, vale la pena di rilevare che la pista, molto sporca, si gommerà con il prosieguo del week-end (anche grazie alle altre gare in programma di GP2, Porsche Cup e GP3) e che qualche parametro potrebbe cambiare, ma è difficile – salvo problemi di affidabilità o di incidenti – che la Mercedes possa essere scalfita dalla posizione che occupa. Quindi, tutti gli altri possono già fare calcoli dal terzo posto in giù.

Il candidato più visibile attualmente è Danieluzzo Ricciardo, terzo tempo a 9,5 decimi, davanti ad Alonso (a oltre un secondo…), Rosberg come detto e Räikkönen, che con il sesto tempo ha manifestato il gradimento del lavoro svolto sulla F14T, soprattutto sulla posizione di guida e il sedile.

Magnussen, settimo, ha preceduto Maldonado, che alla vigilia aveva speso parole di ottimismo sull’evoluzione della monoposto. Perez, nono, è stato protagonista di un episodio che avrebbe potuto essere più serio: gli si è staccato lo specchietto retrovisore sinistro, costringendolo a tornare ai box guidando con una mano. Il filo d’acciaio che tiene i retrovisori danno la misura di quanto lavoro a favore della sicurezza sia stato fatto negli ultimi anni. Infine, ultimo della Top Ten Felipe Massa,con pochi giri all’attivo, probabilmente per una precisa scelta di risparmio delle gomme in una situazione di pista sporca e scivolosa.

Ottimo tempo per Jules Bianchi, sedicesimo con la sua Marussia-Ferrari, mentre Giedo van der Garde ha mostrato tutta la sua competenza evitando un incidente dalle conseguenze imprevedibili: aver compreso i problemi ai freni ha evitato che si facesse male e che mandasse al macero la Sauber di Gutierrez con cui ha girato nella prima sessione (18° tempo finale). L’altro pilota di riserva in pista, Felipe Nasr, ha staccato il 14° crono.

Ultima notazione per Sebastian Vettel, fermato dopo 26 minuti per un problema elettrico e autore di una lectio magistralis ai divi delle piste. Non solo ha aiutato i commissari di pista a portare la monoposto al sicuro, ma ha anche “diretto le operazioni” di carico sul camion che l’avrebbe riportata ai box, provvedendo di persona allo spegnimento di un principio di incendio nel retrotreno della sua Red Bull. Una lezione di umiltà e professionalità, quella che nel gergo sportivo può passare anche come “attaccamento alla maglia”. Poche ciance, solo rispetto per un giovanotto con quattro titoli iridati in già carniere. Se fate mente locale, con quanti piloti del passato si può paragonare?

Dalle 14 seconda sessione. In mezzo, alla Ferrari cercheranno di fare il punto della situazione alla presenza di Luca Cordero di Montezemolo, che all’arrivo ha voluto ricordare la trionfale cavalcata sotto la pioggia di Michael Schumacher nel 1996, prima vittoria con la Ferrari. Un modo “per stare vicino alla famiglia e per ricordare le belle cose che Michael ha fatto in passato”, ha detto il presidente della Ferrari, “ma anche per aspettare di raccontare le cose che farà in futuro”, ha concluso.

È legittimo commuoversi?

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.