Addio a Hans Ruedi Giger, creò Alien insieme a Carlo Rambaldi

È scomparso ieri a 74 anni uno dei più prolifici pittori e scultori surrealisti, creatore di una delle figure più mostruose della storia del cinema: lo xenomorfo della saga Alien

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A distanza di neanche due anni dalla scomparsa di Carlo Rambaldi, Hans Ruedi Giger se n’è andato nella giornata di ieri a 74 anni, per le conseguenze di una caduta, nella sua Svizzera.

Dopo aver frequentato la scuola di design industriale e arti applicate a Zurigo, matura la sua abilità tecnica e la precisione nella definizione dei dettagli meccanici; passa poi alla pittura ad olio, ma si specializzerà nell’acrilico, con cui realizzerà la maggior parte delle sue creazioni. All’inizio degli anni Settanta pubblica due raccolte di opere che avranno un discreto successo: A RH+ e, nel 1977, Necronomicon. Il 1975 la tragedia lo colpisce: la moglie, l’attrice svizzera Li Tobler, si suicida.

Il 1979 è l’anno della consacrazione, Ridley Scott lo chiama per la realizzazione della creatura protagonista del suo prossimo film, l’horror fantascientifico Alien. Giger si occupa anche di alcune scenografie che arredano il set, mentre per la creautra, il celebre xenomorfo, sarà aiutato da Carlo Rambaldi. Il lavoro svolto gli consentirà di vincere il premio Oscar per i migliori effetti speciali nel 1980.

Dopo Alien, Giger è tornato come collaboratore anche nei relativi sequel del franchise, pur continuando parallelamente la sua carriera artistica e di designer, oltre che per il film di Roger Donaldson, Species (e il sequel di tre anni più tardi); in un primo momento avrebbe anche dovuto realizzare in proprio Dune, tratto dal best-seller di Frank Herbert ma il progetto passò nelle mani di David Lynch.

Negli ultimi anni era tornato come collaboratore per gli effetti visivi di Prometheus, prequel della saga di Alien che lo rese popolare, diretto ancora da Ridley Scott.

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