Inchiesta Ubi Banca, Bazoli e Pesenti tra indagati

La procura di Bergamo contesta a dirigenti di Ubi Banca e Ubi Leasing reati come Ostacolo all’attività di vigilanza, truffa e riciclaggio

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Il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli, e il presidente di Italcementi, Giampiero Pesenti, sono indagati dalla Procura di Bergamo nell’ambito di un’inchiesta che riguarda i vertici di Ubi Banca. Nell’ambito dell’indagine, è in corso in queste ore una perquisizione da parte della Guardia di finanza negli uffici di Bazoli e di Pesenti nella sede centrale dell’istituto.

Ostacolo all’attività di vigilanza, truffa e riciclaggio sono le ‘pesanti’ accuse che la Procura di Bergamo contesta, a vario titolo, a dirigenti di Ubi Banca e Ubi Leasing. Secondo quanto si apprende il reato di ostacolo all’attività di vigilanza farebbe riferimento a presunte anomalie nella modalità di comunicazione riguardo alle indicazioni dei vertici di Ubi-Banca, nata dalla fusione di Banca Popolare di Bergamo e altre Banche Popolari. Per i reati di truffa e riciclaggio, invece, la magistratura ipotizza gravi irregolarità nella compravendita di beni di lusso, tra i quali imbarcazioni e aeromobili.

I finanzieri nel frattempo stanno perquisendo, tra gli altri, anche gli uffici del presidente del comitato di gestione di Ubi Banca, Franco Polotti e del presidente del comitato di sorveglianza, Andrea Moltrasio. Quanto al presidente di Italcementi, Giampiero Pesenti, stando alle prime indiscrezioni, il manager sarebbe indagato a ‘titolo personale’, per i suoi rapporti con Ubi Banca.

In una nota il Gruppo fa sapere che “si sta prodigando per fornire la massima collaborazione alla Guardia di Finanza”. In relazione peraltro ai fatti oggetto degli esposti “ha già fornito a suo tempo varie risposte e chiarimenti ai competenti organi di vigilanza e non vi sono ad oggi novità o aggiornamenti ulteriori da fornire”. Dal canto suo l’amministratore delegato di Ubi Banca Victor Massiah definisce i fatti oggetto dell’inchiesta una “non-notizia” (non-story, un fatto che non merita di essere raccontato o che non ha il rango di notizia, ndr), che “purtroppo è stata ritirata fuori, non so per quale ragione”. Dopo aver riletto il comunicato stampa, Massiah ha spiegato di essere “molto rilassato e fiducioso che tutto verrà sistemato e perfettamente chiarito”. I fatti risalgono a “prima dell’assemblea, quando i nuovi membri dei consigli sono stati eletti e prima della riforma della nostra popolare. Mi dispiace per aver dovuto fare questa dichiarazione prima della presentazione agli analisti», ha concluso l’Ad.

(Adnkronos)