Filippine, Daniele Bosio ricoverato in ospedale. Il processo resta a Binyan

Respinta l’istanza si trasferimento a Manila, presentato da Lily Flordelis, l’attivista australiana che ha denunciato il diplomatico italiano e che evocava pressioni indebite sulla corte, la cui natura però non è mai stata comunicata al tribunale 

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Manila – Daniele Bosio ha lasciato il carcere ed è ora ricoverato in un ospedale di Manila, piantonato da sei poliziotti. Il diplomatico italiano arrestato a inizio aprile con la denuncia di aver violato la legge sulla protezione dei bambini, è uscito dal penitenziario di Laguna, dopo alcune lungaggini burocratiche seguite dal fratello Andrea ed è stato accompagnato all’ospedale di Saint Luke.

Il magistrato – ha spiegato all’AGI il legale del diplomatico in Italia, Elisabetta Busuito – aveva dato disposizioni per un ricovero temporaneo per un check-up, ma l’esito dei controlli ha convinti i medici a trattenerlo, anche se piantonato da sei poliziotti. E, che io sappia, lì non è presente nessuno dell’ambasciata italiana“, ha aggiunto in modo polemico.

20140503-DanieleBosio-208x274Bosio, che è stato sospeso dopo l’avvio dell’inchiesta, era ambasciatore in Turkmenistan. Questa storia lo ha prostrato in modo evidente. “Ha perso 12 chili, gli hanno trovato sangue nelle urine e dopo gli episodi di coliche renali ha bisogno di antibiotici”, ha aggiunto la legale italiana.

Nel carcere di Laguna, nella provincia filippina di Binyan, il diplomatico “è rimasto 40 giorni in una cella con altre 80 persone senza poter vedere mai la luce, visto che lì non esiste l’ora d’aria“, ha spiegato l’avvocato Busuito. La polizia, secondo fonti locali, sta facendo pressioni per riportarlo in quella cella.

Il processo, dopo il rinvio della terza udienza che avrebbe dovuto tenersi ieri, resta a Binyan: il tribunale ha infatti respinto la richiesta dell’attivista australiana della Ong che denunciò il diplomatico e che voleva il trasferimento del fascicolo a Manila per supposti tentativi di influenzare il tribunale, ipotesi però mai rese al tribunale per farneticanti 20140503-elisabetta-busuito-youtube-320x216“motivi di sicurezza”.

A sostegno del diplomatico italiano è stato creato un gruppo si sostegno su Facebook, in cui convergono persone che hanno conosciuto e apprezzato Bosio e che – provenendo dai quattro angoli del pianeta e dai più svariati ambienti sociali e professionali – sono disposti a mettere la mano sul fuoco sulla sua correttezza e sul suo veritiero amore per i bambini e per l’infanzia, soprattutto per bambini in stato di indigenza.

Dal ministero degli Esteri italiano ha di recente reso noto – dopo le aspre critiche del’avvocato Busuito,
che peraltro non cessano – che la Farnesina continuerà a seguire “con attenzione e scrupolo” la vicenda di Daniele Bosio, una storia che probabilmente nasconde interessi inconfessabili che con il diplomatico italiano non c’entrano nulla.

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