Nella giornata contro l’omofobia, la presidente della Camera ammonisce: “Tempo scaduto, ora una legge”

Iniziative in tutta Italia. Matteo Renzi, con un pensiero articolato, su Twitter: “c’è ancora molto da fare”

20140517-rainbow-flag-660x371

Roma – Oggi è la Giornata internazionale contro l’omo-transfobia e centinaia di iniziative sono in programma in tutta Italia, organizzate dalle associazioni Lgbtq e con la fattiva collaborazione dell’Arci Gay per promuovere la cultura e il rispetto delle diversità, chiedendo tutele e diritti per tutte e tutti. “Giornata mondiale contro omofobia. C’è ancora molto da fare, anche in Italia #StopOmofobia” ha scritto, in un tweet, il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi.

La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha affermato che “il tempo è più che scaduto” per una legge contro l’omofobia, aggiungendo che “la politica non può più ignorare“. “Società e business sono molto più avanti della politica. Lo dico con amarezza. Non è un segnale lusinghiero per politica e istituzioni. Bisogna riempire il vuoto, andare avanti, vivere la diversità come un fattore che arricchisce. Non è possibile che la nostra società sia così impaurita dalla diversità“, ha poi affermato Boldrini, incontrando a Roma l’associazione Parks sul tema omofobia e lavoro.

Boldrini ha voluto ricordare la sua esperienza al fianco di chi fugge da persecuzioni e discriminazioni, come portavoce dell’Unhcr: “Mi ha portato a fare la battaglia sui diritti: la democrazia è più forte se in atto ci sono meno discriminazioni. È nell’interesse delle istituzioni promuovere l’abbattimento delle discriminazioni“, ha affermato, confondendo un po’ i piani: ma che importa?

Sul tema è intervenuto anche Roberto Speranza, capogruppo del PD a Montecitorio. “La Camera – ha ricordato Speranza – ha già approvato la proposta di legge di contrasto dell’omofobia, ci auguriamo che il Senato completi l’iter legislativo perché questa legge è indispensabile per attuare un percorso nuovo verso l’inclusione e la tutela di diritti inalienabili“.

Udu e Rete Studenti Medi sbandiereranno i loro arcobaleni davanti a scuole ed università di tutta Italia. Alberto Irone Portavoce della Rete degli Studenti Medi ha spiegato che “solo attraverso un cambiamento culturale sarà possibile combattere veramente l’omofobia. È necessario partire dalla cultura e da un mondo di diritti che faccia del rispetto della persona il fondamento posto alla base di qualsiasi relazione umana. È preoccupante – ha concluso Irone – che nel nostro Paese crescenti siano i fenomeni di omofobia, anche e soprattutto nelle scuole, quando dovrebbero essere proprio le scuole a farsi portatrici di una cultura diversa ed inclusiva“.

(TMNews)