Libia: scontri fra milizie e colpi di mortaio, 2 morti a Tripoli. Attaccato l’aeroporto di Bengasi

Gli atti di violenza a Tripoli, secondo il ministro della Giustizia libico, “non hanno legami reali’’ con l’offensiva lanciata venerdì contro gli estremisti islamici in Cirenaica

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Tripoli – Il bilancio degli scontri scoppiati domenica nella zona meridionale della capitale della Libia, Tripoli, è di due morti e 55 feriti. Lo ha reso noto nella notte il ministro della Giustizia, Salah al-Marghani, precisando che le violenze riguardano milizie locali e non sarebbero collegate all’offensiva anti-terrorismo lanciata dall’ex generale Khalifa Haftar a Bengasi, azione che ha già causato 80 morti e un centinaio di feriti, anche se fonti libiche parlano di almeno 250 feriti.

Secondo Al Jazeera, però, la maggior parte dei feriti a Tripoli sono civili coinvolti nelle sparatorie e nei bombardamenti seguiti all’attacco al Parlamento libico da parte di due milizie di Zintan, Al Qaaqaa e Sawaaq, schieratesi con l’ex generale che il governo filo-islamico considera un golpista.

Mentre i miliziani di Zintan si ritiravano, il gran numero dei civili feriti sarebbe stato causato dal bombardamento a colpi di mortaio alla cieca compiuto in serata lungo la strada per l’aeroporto di Tripoli e dagli sconti avvenuti in diversi quartieri della capitale, come ad Abu Salim, Ennahda e Bab Bin.

Nella notte a Tripoli c’è stato anche il lancio di quattro razzi contro la tv privata Libya International poco dopo la messa in onda di un comunicato letto da un colonnello “a nome dell’esercito e dei rivoluzionari“, in cui si proclamava la sospensione del Parlamento. La sede dell’emittente è stata danneggiata, ma non ci sono stati feriti. Intanto a Bengasi, nell’est, la situazione resta tesissima.

Missili Grad sono stati lanciati nella notte sull’aeroporto Benina, chiuso da venerdì, mentre combattimenti tra la milizia di Haftar e le milizie islamiste di Ansar al-Sharia sono scoppiati in altre due zone della città.

(AGI)