Francesco verso la Terra Santa. In aereo con la ‘sua’ valigetta

Storico viaggio del Pontefice verso i luoghi di Gesù. Oggi messa allo stadio di Amman, in Giordania

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Roma – È partito dall’aeroporto di Fiumicino alla volta di Amman Papa Francesco, che inizia così il breve ma attesissimo viaggio in Terra Santa. Bergoglio è salito sull’aereo con l’ormai consueta borsa da viaggio di pelle nera, dopo aver salutato le autorità presenti, tra cui il ministro Marianna Madia. Il volo dell’Alitalia atterrerà nella capitale giordana intorno alle 13 (ora locale).

Domani il Papa andrà prima in Palestina, poi in Israele, mentre lunedì sera è atteso il rientro in Vaticano. Francesco arriverà a Gerusalemme solo domenica sera, ma nella città santa già sventolano le bandiere bianco-gialle della Città del Vaticano. Un piccolo segno, che certo non colpisce all’arrivo come il “muro della vergogna”, alto e fortificato, che divide Israele dalla Cisgiordania e accompagna gran parte dei 40 chilometri di autostrada che si percorrono dall’aeroporto Ben Gurion. Francesco lo vedrà domenica mattina quando da Amman si sposterà a Betlemme e visiterà un campo profughi. Il tema della sicurezza, che ha determinato questa imponente quanto angosciante barriera, è certamente molto avvertito, come dimostrano i lunghi controlli a cui si è sottoposti alle frontiere e gli ottomila uomini che – secondo la stampa israeliana – saranno impiegati per l’occasione. Ma alla Custodia di Terra Santa, che organizza il pellegrinaggio papale, non sono affatto preoccupati. Francesco è atteso come un padre dai palestinesi cristiani, gli ultimi nella società israeliana e quindi i suoi preferiti. E non si temono nemmeno nuove violenze anticristiane dopo gli episodi di intolleranza di queste ultime settimane causate da gruppi di religiosi ultraortodossi.

“La presenza del Papa è solo un pretesto per questi gruppi per avere visibilità”, spiega il custode, padre Pierbattista Pizzaballa. “La stragrande maggioranza della popolazione – sottolinea il religioso francescano – attende Papa Francesco. E gli episodi di intolleranza sono attribuibili ad alcuni rabbini estremisti, da non sottovalutare perchè fanno molto danno ma che vanno considerati nelle loro giuste proporzioni: gruppi oltranzisti che non rappresentano gli umori prevalenti nella società israeliana”. Secondo Pizzaballa, “nei luoghi visitati il Pontefice avrà una grande accoglienza”.

Tuttavia, “le misure di sicurezza saranno pesantissime e non ci saranno bagni di folla”. L’appuntamento principale sarà quello al Santo Sepolcro dove Papa Francesco e il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, s’incontreranno a 50 anni dallo storico abbraccio tra i loro predecessori, Paolo VI e Atenagora. L’evento sarà organizzato insieme, per la prima volta, dalla Chiesa cattolica e da quella greco-ortodossa. Cosa che, spiega Pizzaballa in una recente intervista al Servizio Informazione Religiosa, “acquista rilievo anche per i problemi legati allo statu quo; un segno molto forte che getta le basi per il futuro”.

Bergoglio incontrerà in Terra Santa anche gli altri capi religiosi e compirà una visita al Muro Occidentale, come fecero anche Bendetto XVI e Giovanni Paolo II. Deporrà invece per la prima volta fiori al mausoleo di Theodor Herzl, padre di Israele. Un gesto protocollare molto gradito dagli israeliani, anche se la Santa Sede resta ferma nelle sue posizioni riguardo all’occupazione di Gerusalemme e alla auspicata internazionalizzazione della Città Santa. Ma (anche se la siccità è ricorrente) molta acqua è passata nel Giordano da quando Pio X sentenziò contro i sionisti: “Voi non avete riconosciuto Gesù Cristo e io non riconosco il vostro diritto”.

Oggi Francesco arriverà ad Amman dove celebrerà nello Stadio, poi a Betania oltre il Giordano, visiterà il sito del Battesimo. In Giordania il Papa incontrerà anche dei rifugiati siriani, un gesto molto significativo perché la Siria nel Medio Oriente, ricorda Pizzaballa, “è la zona a più alta tensione e quello del Papa sarà un abbraccio importante”.

NAPOLITANO, “PELLEGRINAGGIO FORIERO DI SPERANZA”

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Papa Francesco, in partenza per il Medio Oriente, il seguente messaggio: “Santità, desidero farle pervenire il mio più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi in occasione della sua partenza per il pellegrinaggio in Terra Santa. L’intera comunità internazionale guarda con grandissima attenzione a questa sua missione in una terra attraversata da tensioni profonde e che tanto rappresenta nella storia e per il mondo intero. Sono certo che il suo pellegrinaggio sarà foriero di un messaggio di speranza per tutti coloro che si impegnano a portare pace e stabilità in quella terra cui anche l’Italia è legata da importantissimi vincoli storici e religiosi. Nell’augurarle pieno successo per la sua missione, mi è gradito, Santità, rinnovarle i sensi della mia profonda stima e amicizia”.

(AGI)