In Sardegna anziani meno a rischio depressione e più longevi

Due ricercatrici dell’Ateneo cagliaritano, Maria Chiara Fastame e Maria Pietronilla Penna, hanno condotto uno studio sulla predisposizione degli anziani alla depressione, mettendo a confronto un campione rappresentativo di tre aree del Paese: Lombardia, Sassari, Barbagia e Ogliastra. I dati sono interessanti

Gli anziani attivi sono meno a rischio depressione (Foto da sardegnasudest.net)

Cagliari – Gli abitanti della Sardegna sono noti per la loro longevità e adesso un nuovo studio rivela che i sardi più anziani sono meno depressi e in generale hanno un atteggiamento mentale migliore dei coetanei che vivono altrove, in particolare nell’Italia settentrionale.

La scoperta è di un nuovo studio condotto da Maria Chiara Fastame e Maria Pietronilla Penna dell’università di Cagliari, pubblicato sulla rivista “Applied Research in Quality of Life“. La ricerca ha effettuato vari test per misurare lo stato e le capacità mentali delle persone anziane in Italia.

La base di studio è stata un gruppo di 191 persone, in salute sotto il profilo cognitivo, di età dai 60 ai 99 anni, tutti reclutati dalle aree rurali della Lombardia, dalla città sarda di Sassari e dai villaggi agro-pastorali di Bargagia e Ogliastra in Sardegna. Le ultime due aree scelte per l’elevata percentuale di centenari.

Dai risultati rilevati è emerso l’impatto importante della zona di residenza sul benessere psicologico. Il “way of life” sardo ha la meglio con i sardi che mostrano i livelli più bassi di depressione e i più elevati livelli di soddisfazione personale.

Di contro, gli anziani del Nord Italia lottano frequentemente con la depressione. Risultati che sono ascrivibili al fatto che le persone anziane sarde, in particolare quelle da Ogliastra, sono fisicamente attive fino alle ultime fasi della loro vita e si sentono più rispettate e supportate dalle giovani generazioni. A loro volta, gli anziani sardi di Sassari hanno livelli più alti di salute fisica e mentale. Possono contare su servizi di salute mentale vicini e sono coinvolti in attività culturali, sociali e ricreative.

Più sintomi di depressione sono stati notati tra le donne rispetto agli uomini e i cittadini in generale sono apparsi più vulnerabili alla depressione dei residenti nelle zone rurali. Le ricercatrici hanno espresso molta preoccupazione per gli evidenti e maggiori segni di depressione notati tra i residenti dell’Italia settentrionale.

(AGI)