D-Day, in tutta la Normandia cerimonie per il 70° anniversario dello Sbarco Alleato

Hollande ha ricordato le vittime: “È perché la Francia ha vissuto questo dramma che è solidale con le altre nazioni che subiscono la stessa sorte”. Obama: “ovunque siamo andati a portare la libertà non abbiamo rivendicato un metro di terra, se non per seppellire i nostri morti”. Il motto in Normandia, anche tra i turisti: “Abbiamo tutti 70 anni”

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Abbiamo tutti 70 anni“, questo il motto che riecheggia in tutta la Normandia, anche tra i turisti, tra cui si registra una forte presenza americana.

Da Caen a Colleville-sur-mer, da Bayeux ad Arromanches-les-bains, in tutta la Normandia sono in corso le celebrazioni del 70° anniversario del D-Day, lo Sbarco Alleato anglo-Americano che portò la liberazione della Francia e dell’Europa occupata dai nazisti.

Il clou delle manifestazioni ci sarà nella cittadina costiera di Ouistreham, dove 18 capi di Stato e di governo e un migliaio di veterani di guerra parteciperanno alle celebrazioni. Tra i leader presenti, oltre al del padrone di casa, Francois Hollande, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, l’intera famiglia reale britannica – dalla Regina Elisabetta II accompagnata dal marito, principe Filippo di Edimburgo, al Principe di Galles Carlo, accompagnato dalla consorte, ai Duchi di Cambridge William e Kate – la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Ma gli occhi di tutti sono puntati su Vladimir Putin, grande escluso del G7 svoltosi giovedì a Bruxelles dopo la cancellazione del G8 di Sochi a seguito della crisi ucraina. Il presidente russo si trova in questa circostanza al fianco degli altri leader internazionali, potrebbe essere l’occasione per cercare di ricucire la rottura tra Europa/Stati Uniti e Russia.

Da rilevare che per la prima volta un capo di Stato italiano partecipa alle cerimonie in Normandia. E per la prima volta il presidente francese ha tributato le vittime civili francesi, con la deposizione di una corona al Mausoleo dedicato loro a Caen.

Hollande ricorda le vittime – Commosso, il presidente francese ha ricordato a Caen “il sacrificio della popolazione normanna”. “È perché la Francia ha vissuto questo dramma che è solidale con le altre nazioni che subiscono la stessa sorte, che preserva la pace alle frontiere dell’Europa e dell’Africa”, ha aggiunto riferendosi espressamente alla crisi ucraina e agli interventi francesi a favore di Mali, Centro Africa e Nigeria.

Hollande ha voluto rimarcare che dei 110mila morti del D Day, ben 20mila furono civili. E che le azioni della resistenza francese contribuirono alla buona riuscita dello sbarco. “La mattina del 7 giugno – ha ricordato – ben 3mila civili furono uccisi e 100mila persone obbligate a lasciare le loro case. I rifugiati si nascosero nelle cantine, nelle chiese, gli incendi si moltiplicarono. Ma ovunque si unirono persone di buona volontà, donne e uomini che aiutarono i feriti a rischio della loro vita”. “Le giovani generazioni – ha dichiarato – devono ricordarsi che qui, due milioni di soldati si batterono in mezzo a un milione di civili”.

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Poi, al Cimitero Americano di Colleville-sur-mer, Hollande ha tributato il sacrificio anglo-americano per la libertà della Francia e dell’Europa. Ricordando il generale Omar Bradley, il presidente francese ha affermato con tono solenne: “Ogni uomo che ha posto piede a Omaha Beach è stato un eroe“. In apertura del suo intervento, Hollande aveva affermato, rivolgendosi alla folla dei reduci americani seduti di fronte al monumento celebrativo, “i nostri popoli qui si sono confusi nella lotta per la libertà“, per concludere “la Francia non dimenticherà mai quello che deve a questi soldati. Quello che deve agli Stati Uniti“.

Dopo il presidente francese è intervenuto Barack Obama, che ha ricordato anche un prozio – fratello del nonno – morto in Normandia. Sul filo della libertà il discorso del presidente americano, che ha ricordato come “l’impegno dell’America per la libertà, l’eguaglianza, la dignità di ogni essere umano è scritto nel sangue di queste spiagge e durerà in eterno”.

In Normandia si gettò “la testa di ponte della democrazia“, ha ricordato di fronte alle 10.000 croci bianche dei caduti che riposano allietati dalla brezza dell’Atlantico. “Tutto questo non sarebbe successo senza questi uomini pronti a dare la vita per qualcuno che non avevano mai visto“, ha aggiunto Obama, che poi ha invitato a riflettere sul loro sacrificio e sul loro esempio: “quando perdete la speranza pensate a questi uomini“.

Ma lo sforzo americano per la pace, la libertà e la democrazia è riassumibile in una frase, di certo a effetto, ma significativa. “Ovunque siamo intervenuti per la libertà non abbiamo rivendicato un metro di terra per noi, tranne che per seppellire i nostri morti“.

Chi è stato al cimitero americano di Colleville sa che si entra in un modo e si esce con un’altra consapevolezza. Un posto che prende il cuore, rapisce l’anima e insegna per sempre che cosa sia il sacrificio. Angela Merkel, con un preciso riferimento all’Ucraina, in un articolo pubblicato su sul quotidiano regionale francese ‘Ouest-France‘ ha scritto:  “Le ultime settimane ci mostrano che gli antichi e pericolosi schemi di pensiero non sono affatto banditi dai libri di storia. La pace e la libertà – ha sottolineato la cancelliera tedesca – possono essere rapidamente rimesse in discussione. Il conflitto in Ucraina ne è la dimostrazione. La preoccupazione di vedere formarsi nuovi fossati e linee di demarcazione è grande“.

Il messaggio della cancelliera Merkel è stato pubblicato con quello di altri cinque leader occidentali partecipanti alle commemorazioni in Normandia: Bronislaw Komorowski (Polonia), David Cameron (Gran Bretagna), Stephen Harper (Canada), John Kerry (Usa), e il presidente francese, François Hollande. Manifestazioni che – tra concerti, esposizioni, proiezioni e servizi religiosi – andranno avanti per tutta l’estate, con circa 400 eventi da giugno a settembre.

Un modo per mantenere vivo il ricordo, ma anche per legare il benessere della libertà e il sacrificio di queste migliaia di eroi che noi conosciamo solo indirettamente e che misero sul banco della Storia la loro vita, barattandola con la nostra libertà. Da non dimenticare mai, perché è vero: “abbiamo tutti 70 anni“.

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