Alitalia/Etihad: “Esuberi strutturali”, 2.200 lavoratori andranno fuori dall’azienda

Niente cassa integrazione a rotazione o contratti di solidarietà. L’amministratore delegato: “E’ un sacrificio che consentirà la sopravvivenza degli altri 11mila che rimangono”. Poi sottolinea: ”Accordo con Etihad porterà un investimento di 560 mln di euro”. E assicura: “La maggioranza della compagnia rimarrà in mani europee

20131218-alitalia-etihad-660x371

Sono 2.200 i lavoratori di Alitalia che dovranno uscire da Alitalia. E’ questo il ‘sacrificio’ richiesto da Etihad sul versante occupazionale per poter sottoscrivere un accordo. A riferirlo è stato l’amministratore delegato della compagnia, Gabriele Del Torchio, per il quale non sarà possibile gestire questi esuberi con il ricorso alla cassa integrazione a rotazione o con i contratti di solidarietà come richiesto dai sindacati. “Purtroppo – ha detto – questi lavoratori dovranno uscire dall’azienda e si tratta di individuare le necessarie tutele sociali”. “E’ un sacrificio – ha evidenziato il top manager – che consentirà la sopravvivenza degli altri 11mila che rimangono in Alitalia’’. Del Torchio ha sottolineato quindi come per Alitalia sia “assolutamente necessario un processo doloroso, faticoso e complesso di ristrutturazione ma – ha avvertito – non c’è un’altra via d’uscita”.

Del Torchio “è fiducioso” sull’esito positivo della trattativa con Etihad e per l’accordo potrebbe essere questione “solo di qualche settimana”. ’’Se riuscissimo a concludere questo percorso, e io sono fiducioso che soltanto nel giro di qualche settimana riusciamo a condividere un accordo, per l’Italia arriva un segnale importante – ha rimarcato – Infatti, l’intesa con Etihad porterà un investimento di 560 mln di euro’’.

L’amministratore delegato ha poi assicurato che la maggioranza di Alitalia rimarrà in mani europee: “Non stiamo vendendo a potenziali partner di Abu Dhabi ma vogliamo mettere a fattor comune sviluppo e sinergie per ottenere capitali’’.

(Adnkronos)