Csm e Anm reagiscono all’emendamento Pini sulla responsabilità civile dei magistrati

Reazioni all’approvazione dell’emendamento Pini per l’applicazione della responsabilità civile per i magistrati. Speranza: ” un colpo di mano”. Orlano, ministro della Giustizia: “un pasticcio che non aiuta ad affrontare il tema”. Vietti, Csm: “in gioco l’indipendenza della magistratura”. Sabelli, Anm: “fatto grave con le indagini anti-corruzione in corso”

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Il ministro della Giustizia Andrea Orlando si tratta di “un pasticcio che non aiuta ad affrontare il tema e che va subito corretto“. Una norma che “investe un’importante legge europea che rischia così di trovare un impaccio in vista del semestre di presidenza italiana all’Ue“, aggiunge il ministro che ricorda tra l’altro come quella della responsabilità civile del magistrato sia una questione che “il Parlamento sta già affrontando con provvedimenti autonomi“. Tra l’altro, la norma approvata, “ad una prima lettura – ha osservato Orlando – sembra presentare elementi di incostituzionalità. Per accelerare un processo, si è rischiato di rendere più complicato un confronto che invece si sta sviluppando in modo sereno nelle commissioni parlamentari“.

Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, accusa: “Si è trattato di un vero e proprio colpo di mano del centrodestra con la complicità del M5S“.

Insorgono Csm e Anm. Con l’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati “è in gioco non un privilegio ma l’indipendenza di giudizio del magistrato, valore che deve stare a cuore non solo all’intera magistratura ma a tutti i cittadini“, sottolinea il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti.

Con tutto il rispetto per il Parlamento, di cui pure ho fatto parte – afferma – mi permetto di non essere d’accordo sull’emendamento Pini come il Csm ha ribadito più volte, esporre il singolo magistrato a un’azione diretta di responsabilità metterebbe a repentaglio il suo libero convincimento, e produrrebbe un numero indefinito di processi sui processi“.

Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, lancia l’allarme: “è un fatto molto grave” soprattutto perché “accade in un momento in cui la magistratura è fortemente impegnata di nuovo nel contrasto alla corruzione. E proprio ora si vorrebbe introdurre una norma che costituirebbe un forte indebolimento della giurisdizione“.

Per Sabelli è “contraddittorio che da un lato si dica a parole di volere rafforzare la lotta alla corruzione, si vuole rafforzare il potere del commissario anticorruzione, dall’altro la Camera approva una norma che di fatto indebolisce l’azione giudiziaria“. La norma, sottolinea Sabelli, è “uno strumento che mette nelle mani di una parte la possibilità di liberarsi di un magistrato scomodo sia esso un pubblico ministero o un giudice“.

Con l’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati, “si vorrebbe introdurre l’azione civile diretta, non soltanto – sottolinea – una cosa che non ha eguali in nessun altro Paese occidentale, ma che ha anche evidenti profili di incostituzionalità perché è un vero e proprio attacco al principio di indipendenza della magistratura“.

(Adnkronos)