Iraq, il Pentagono invia la squadra navale della portaerei nucleare George H.W. Bush a supporto della V Flotta in Bahrain

Insieme alla portaerei della Classe Nimitz, intitolata al 41° presidente degli Stati Uniti, viaggiano l’incrociatore lanciamissili USS Philippine Sea e il cacciatorpediniere lanciamissili USS Truxtun, che aveva già operato nel Mar Nero, durante la prima parte della crisi in Ucraina, successiva all’annessione della Crimea

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Manama (Bahrain) Washington, 14 giu. – Il Pentagono ha fatto tornare nel Golfo Persico il gruppo navale della portaerei a propulsione nucleare USS George H. W. Bush (CNV-77), che si trovava in quelle acque fino al 23 marzo scorso e poi era stata ri-schierata nel Mare Arabico settentrionale.

20140615-CVN-77_insignia-150X150-sxLa Bush (intitolata per il 41° presidente Usa, padre del 43°) è lunga 332 metri ed è una delle dieci portaerei americane della “Classe Nimitz”, la più grande nave da guerra mai costruita e trasporta 90 tra caccia-bombardieri ed elicotteri. Nel Golfo Persico si trova la base di Manama, in Bahrain, dove è di stanza la V Flotta Usa, in cui staziona l’unità gemella della “Bush”, la Uss Harry Truman (CVN-75).

La USS George H.W. Bush è accompagnata dall’incrociatore lanciamissili USS Philippine 20140615-United_States_Navy_Fifth_Fleet_(insignia)-dxSea e dal cacciatorpediniere lanciamissili USS Truxtun.

La squadra navale della USS George H. W. Bush ha varcato qualche ora fa lo Stretto di Hormuz, entrando nel Golfo Persico, pronta ad agire all’evenienza. Il suo motto è “Freedom at Work“. L’ISIL è avvisata, ma che sia mezza salvata abbiamo molti dubbi, perché il presidente statunitense, Barack Obama, è subissato da critiche feroci per la lentezza mostrata nel reagire alla minaccia regionale costituita dal movimento qaedista comandato da Ibrahim Awwad Ibrahim Ali al-Badri, più comunemente conosciuto come Abu Bakr al-Baghdadi.

Obama è forse stato inerte per non dare ragione a Vladimir Putin, che fin dal luglio dell’anno scorso aveva avvertito il presidente americano della pericolosità dell’ISIL e delle brigate internazionali islamiche – operanti in Siria – per gli equilibri regionali. Adesso l’evoluzione sul terreno fa incontrare – ancorché solo idealmente (per ora) – Putin e Obama.

Intanto, il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, ha spiegato che la USS George H.H. Bush è stata rispiegata nel Golfo Persico per orffire “ulteriore flessibilità” per eventuali interventi che si dovessero rendere necessari per “proteggere vite di cittadini e interessi americani” dalla minaccia costituita dall’offensiva jihadista in corso. 

Ultimo aggiornamento 15/06/2014, ore 02:37:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA