Web: AAA cercasi docente di Storia Contemporanea che rinfreschi il concetto di “Bill of Rights” a Laura Boldrini

La presidente della Camera, Laura Boldrini, ce l’ha con la libertà, tanto da ribaltare il concetto di due dichiarazioni fondamentali per il moderno Stato di Diritto, i “Bill of Right”: intende promuovere una Commissione con il compito di elaborare un “Internet Bill of Right” per fissare regole sui diritti e i doveri dei cittadini nell’età digitale. Ne farebbero parte deputati, studiosi e operatori del settore. Fatela rinsavire… (4 Video, 2 documenti)

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Roma – Laura Boldrini novella Robina Hood dei diritti e dei doveri del cittadino nell’era digitale, ma al contrario: toglie ai cittadini per dare al “potere”. Arieccola…la presidente della Camera contro internet e la realtà digitale, cui serve una regolamentazione, ma senza maciullare il sottile filo che separa la libertà dalla reazione illiberale del potere.

Che cosa ha fatto la nostra eroina (ma neanche per niente)? Sua Alterigia ha proposto la costituzione di una commissione di studio sulla rete, con il fine di elaborare una carta dei diritti e dei doveri dei cittadini nell’età digitale, una sorta – Boldrini l’ha chiamato – di “Internet Bill of Rights” in Italia e in Europa.

La proposta è giunta in chiusura del convegno tenuto ieri a Montecitorio, che ha affrontato il tema delle sfide dell’era digitale, grazie alla partecipazione di esperti italiani ed internazionali. Lo ha riportato una nota dell’ufficio stampa di Montecitorio.

Saranno membri di questo gruppo di lavoro per chiamata diretta della presidente della Camera – prosegue la nota – “i presidenti delle Commissioni competenti, i deputati attivi sui temi dell’innovazione tecnologica (basta avere il profilo Facebook e Twitter e petulare senza ritegno? Non si sa…), studiosi, operatori del settore, associazioni (ibidem)”. I membri interni (…) di questo gruppo di lavoro dovranno proporre soluzioni volte a regolare internet e la vita digitale, con un preciso modello: il “Marco Civil” per Internet, la legge quadro brasiliana (è noto ovunque che il Brasile mangi pane, legalità e diritti umani: per informazione, citofonare Cesare Battisti!)

Le conclusioni del lavoro della commissione, oltre ad essere messe a disposizione degli organi parlamentari, verranno offerte al Governo – si precisa nella chiusa finale – e presentate“, durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, “alla conferenza interparlamentare sui diritti fondamentali che si terrà in autunno alla Camera“, con la “partecipazione dei Parlamenti di tutti e 28 gli Stati membri dell’Ue“.

Alla presidente della Camera sfugge un piccolo particolare: la denominazione di “Bill of Right” individua – nell’esperienza costituzionale britannica del 1688 (con documento adottato nel 1689) e in quella statunitense del 1791 – due documenti volti a limitare gli abusi di potere del Governo e della magistratura, non a limitare le libertà dei cittadini (proprio tutto il contrario: riportiamo i link ai documenti e alcuni video esplicativi nella sezione DOCUMENTI, a piè di pagina)

20140617-AP_Documents_EnglishBillofRights-320x250Con il primo documento – il “Bill of Right” inglese, titolo integrale “An Act Declaring the Rights and Liberties of the Subject and Settling the Succession of the Crown” – per sintetizzare (a uso e consumo di chi non ha studiato questa parte del programma di Storia all’ultimo anno delle superiori, spesso per deliberata scelta di professori di storia e filosofia dichiaratamente marxisti) – si pose fine alla Seconda Gloriosa Rivoluzione Inglese, da cui nacque lo stato di diritto, compresa la supremazia protestante nel Regno Unito, la cui corona non può essere indossata da un monarca cattolico.

Ove non fosse chiaro, rimandiamo a un grazioso cartoon di http://education-portal.com, nella cui pagina si trovano altri approfondimenti sulla storia inglese (che male non fa… a quanto pare…: a piè di pagina, sezione documenti).

Con i primi Dieci Emendamenti alla Costituzione Americana del 1787 (elaborata dalla Convenzione di Filadelfia), il Congresso emendò la carta fondamentale della Federazione Americana con lo stesso fine: limitare il potere del Governo Federale sui cittadini “nati liberi“. Ne riportiamo indice e link (curati dalla Cornell University Law School, nella sezione documenti a piè di pagina). Anche dei primi Dieci Emendamenti alla Costituzione Americana riportiamo due graziosi sunti in video in inglese: ma la presidente della Camera ha consuetudine con la lingua di Sua Maestà Britannica, Defensor Fidei (manco il Papa, al quale siamo devotissimi, deferenti, ubbidienti – per quel che si può – e servi militi per l’eternità).

Che internet e il web abbiano bisogno di una minima regolamentazione a livello globale è come dichiarare che l’acqua è costituita da due molecole di Idrogeno e una di Ossigeno: è lapalissiano. Tuttavia la soluzione prospettata dalla presente della Camera, Laura Boldrini, è sbagliata anzitutto nel titolo, che costituisce una falsificazione storica (per chi la storia non la conosce, ça-và-sans-dire) e un atto di disinformazione.

I “Bill of Right” sono documenti costituzionali volti a limitare gli abusi di due branche del potere, il Governo e l’Ordine Giudiziario. La proposta lanciata dalla presidente Bodrini è invece il primo tentativo parlamentare per restringere la libertà di espressione (l’articolo 21 della Costituzione è ancora vigente o l’ha già emendato Maria Elena Boschi?).

Se alla Commissione degli Onorevoli Trombetta di vario colore (è esercizio di ironia, non vilipendio delle Istituzioni: perché si vilipendono da sé!) mancasse la fantasia, suggeriamo di contattare l’ambasciata russa o quella turca, sapranno fornire ispirazioni incomparabili su come si restringe la libertà di comunicazione (non la si regolamenta, punto, se non al minimo indispensabile).

Così, se la presidente Bodrini non dovesse arretrare da questo tentativo liberticida (e non regolatorio per i motivi anzidetti: la materia va regolata, con norme leggerissime e non liberticide, a livello globale in sede Nazioni Unite, non dal governo dello 0,83 per cento della popolazione globale: quello dell’Italia), siamo pronti a cavalcare ogni tipo di protesta democratica per sventare questo tentativo.

I cosiddetti liberali un tanto al chilo si sveglino: non basta che l’Italia si stia spopolando delle teste migliori (cui noi non apparteniamo per deficienza di materia grigia, come a tutti e evidente) per fare più forti altri Paesi dell’Occidente (e non solo)? Fatela desistere, finché siete in tempo.

Ultimo aggiornamento 17/06/2014, ore 16.09.25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOCUMENTI

(1) CONVEGNO: Verso una Costituzione per Internet? Relazione di Stefano Rodotà

Documenti inerenti il convegno

(2) The Creation of Great Britain & The English Bill of Rights (An Act Declaring the Rights and Liberties of the Subject and Settling the Succession of the Crown)

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(3) Principles of Constitution of the United States, “Bill of Right” (Amendments I-V)

(4) Principles of Constitution of the United States, “Bill of Right” (Amendments VI-X)

(5) Principles of Constitution of the United States of America, Bill of Rights (Amendment I-X, 1791), testo

Il Bill of Right americano: Testo in italiano

Ripasso finito. Andate in pace.

4 pensieri riguardo “Web: AAA cercasi docente di Storia Contemporanea che rinfreschi il concetto di “Bill of Rights” a Laura Boldrini

  • 17/06/2014 in 11:03:02
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    Ma come si permette di criticare la Presidente della Camera!Giornalista,laureata in giurisprudenza,ha lavorato alla FAO,poi portavoce Unhcr (Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati).Con tutta questa esperienza lei pensa che la Boldrini non sappia che cosa sia il Bill of Rights?
    L’Italia fino ad oggi non ha ancora avuto un Presidente della Camera di tale esperienza e levatura intellettuale!

  • 17/06/2014 in 09:35:03
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    NN SARA’ COMUNISTA X NULLA…PER LORO E’ GIUSTO TAPPARE LA BOCCA A CHI NN LA PENSA COME LORO..QUESTO E’ IL LORO CONCETTO DI DEMOCRAZIA

  • 17/06/2014 in 08:19:40
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    a Boldrini, ma vaff…. va!

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