Iraq, Moqtada al-Sadr fa il rottamatore: servono “facce nuove” per il governo. All’Isil: ‘Tremerà la terra sotto i vostri piedi’

Il leader sciita dell’Esercito del Mahdi ha parlato in televisione, con parole adeguate al ruolo… La ritirata americana ordinata dal Premio Nobel per la Pace, Barack Obama ha lasciato incompiuta l’opera di ricomposizione delle divisioni settarie nel Paese

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Baghdad – Invettiva dell’imam radicale sciita Moqtada al-Sadr contro le milizie sunnite dell’Isil, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, che dal nord minacciano di arrivare a Baghdad: “Scuoteremo il terreno sotto ai piedi dell’ignoranza e dell’estremismo“, ha tuonato Sadr in un discorso alla televisione, trasmesso dalla città santa sciita di Najaf.

Il leader integralista ha inoltre confermato la propria ostilità nei confronti degli Usa, che hanno offerto consiglieri militari alle autorità locali. Sadr si è detto infatti favorevole “alla fornitura di sostegno internazionale per l’Esercito iracheno“, ma “soltanto da parte di Stati non occupanti“.

Nel suo discorso ha infine sollecitato l’ingresso di “facce nuove” nell’ipotetico governo di unità nazionale la cui nascita è stata auspicata dalla stessa Amministrazione americana, ma contro cui si è pronunciato il primo ministro sciita in carica, Nouri al-Maliki, trionfatore nelle elezioni del 30 aprile scorso.

Il cosiddetto Esercito del Mahdi, la milizia personale di Sadr, ufficialmente non prende parte al conflitto in corso, anche se i suoi membri hanno giurato di fermare l’offensiva dei jihadisti dell’Isil vicini ad al-Qaeda.

Il frutto più amaro dell’abbandono dell’Iraq da parte del corpo di spedizione statunitense, che non ha contribuito a sanare le fratture interconfessionali presenti nel Paese e ha solo fatto tabula rasa di alcune componenti. Una sconfitta storica della visione del Premio Nobel per la Pace Barack Obama.

(AGI)