Boko Haram fa strage di cristiani in Nigeria, ma il ministro degli Esteri Mogherini non ha espresso alcuna indignazione

Sabato scorso il ministro degli Esteri italiano ha emesso una sintetica nota stampa con cui esprimeva “indignazione” per la condanna capitale inflitta a 183 esponenti della Fratellanza Musulmana e per le condanne (assurde, ma col nostro modo di vedere le cose) irrogate a un gruppo di giornalisti di Al Jazeera. Però di fronte allo sterminio di cristiani – dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria all’India – la candidata ad Alto Rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea tace

Federica Mogherini

20140630--Boko-Haram-bomba-a--Chibok-320x240Lagos – Enensima strage di cristiani in Nigeria, dove ieri – domenica 29 giugno – almeno 50 persone sono state trucidate dalle milizie islamiste di Boko Haram in tre villaggi dello Stato del Borno, nel nord del Paese. Fonti locali, rilanciate da alcune agenzie di stampa italiane, hanno riferito che i guerriglieri qaedisti nigeriani hanno attaccato domenica mattina almeno tre villaggi – Kautikari, Kwada e Neuragali – attaccando civili inermi con bombe e armi leggere, in modo indiscriminato.

Obiettivo i fedeli cristiani riuniti in preghiera durante la messa mattutina, funzioni religiose trasformatesi in martirio cristiano per la fede. Giunti sul posto a bordo di moto, i miliziani di Boko Haram – con una tecnica simile a quella usata dalle SS naziste durante la Seconda Guerra Mondiale – hanno inseguito i fedeli che si erano dati a precipitosa fuga per salvarsi, trucidandoli senza pietà.

Che l’obiettivo fossero precisamente i cristiani è dimostrato dall’incendio di almeno cinque chiese, distrutte dalla furia islamo-nazista di Boko Haram, che mantiene una capacità di penetrazione nel territorio significativa, non scalfita dalla offensiva lanciata di recente dalle Forze Armate nigeriane nel nord-est della Nigeria, che evidentemente non ha l’incisività che dovrebbe avere grazie alle informazioni di intelligence ricevute da Paesi occidentali quali Francia, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti.

Tuttavia, la circostanza più preoccupante è l’assenza di una pronuncia da parte del ministro degli Esteri italiano – Federica Mogherini – che invece è stata molto dura verso il governo egiziano, cui sabato scorso è stato trasmessa una nota molto dura “per la conferma in Egitto della condanna a morte di 183 esponenti della Fratellanza Musulmana e le pesanti pene decise per un gruppo di giornalisti di Al Jazeera“, per cui il Governo italiano ha espresso “indignazione“. La durezza della nota peraltro non tiene conto che trattasi di ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano, malgrado sia condivisibile manifestare contrarietà per la pena di morte tout court ed esprimere preoccupazione per la condanna dei giornalisti di Al Jazeera (di seguito la nota integrale della Farnesina). Ma con un occhio tutto occidentale nel leggere la realtà dei fatti, che non tiene conto della situazione locale e del fatto che – piaccia o meno – la magistratura egiziana non è soggiogata dal governo del presidente Al-Sisi.

Egitto: indignazione Italia per condanne. Ambasciatore vede autorità Cairo

Roma 28 Giugno 2014

La Farnesina ha espresso indignazione per la conferma in Egitto della condanna a morte di 183 esponenti della Fratellanza Musulmana e le pesanti pene decise per un gruppo di giornalisti di Al Jazeera. L’ambasciatore al Cairo ha incontrato nei giorni scorsi esponenti del governo egiziano per ricordare che l’Italia da anni si batte per una moratoria della pena capitale e auspicare che siano sempre garantiti a tutti processi equi, il diritto di espressione e la libertà di stampa, principi sanciti nella Costituzione approvata di recente.

Tuttavia, un conto è manifestare preoccupazione, un altro è comunicare indignazione. Sono affermazioni gravi che mostrano la grave lacuna di esperienza del ministro Mogherini anche nell’uso dei termini appropriati nel lessico delle comunicazioni tra Governi sovrani. Una grave lacuna di esperienza che rischia di essere trasferita nelle istituzioni dell’UE, visto che Mogherini risulta essere la candidata ufficiale del Governo italiano al ruolo di Vice-presidente della Commissione Europea in qualità di Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune.

Le preoccupazioni del ministro Mogherini sono rivolte ai suoi amici islamisti di Hamas/Fratelli Musulmani, che – malgrado le menzogne propalate dalla sinistra italiana – non sono due associazioni benefiche: sono gruppi terroristici di matrice islamista, che hanno al centro della propria agenda politica e militare la distruzione di Israele e delle libertà occidentali, come è già avvenuto a Gaza.

Al contrario, non si è udita una-parola-una di condanna delle atrocità commesse sulla popolazione civile cristiana dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria all’India, ossia in Paesi dove essere cristiani è di per sé pericoloso, con migliaia di bambini martirizzati solo perché cristiani.

Se questo è il nuovo che avanza, a noi non piace. Per niente e questo silenzio ci indigna come italiani e come contribuenti. E dovrebbe indignare tutte le persone libere di questo Paese, oltre che la cosiddetta stampa nazionale, che su certi silenzi tace in modo colpevole, se non complice. 

(Credit: AGI)

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