Disoccupazione in aumento, ora è al 12,6 per cento, ma tra il giovani è al 43

In termini assoluti il numero di senza lavoro è pari a 3 milioni 222mila, in aumento del 4,1 per cento su base annua (+127mila). Il tasso di disoccupazione femminile sale al 13,8 per cento, ai massimi dal 2004. Camusso: “Investire per invertire il trend”

20140701-unemployment-655x436

Il tasso di disoccupazione a maggio è pari al 12,6 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti nei dodici mesi. Lo rileva l’Istat.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 222 mila, aumenta dello 0,8 per cento rispetto al mese precedente (+26 mila) e del 4,1 per cento su base annua (+127 mila).

Il tasso di occupazione è pari al 55,5 per cento: cresce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma cala di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Gli occupati sono 22 milioni 360 mila, (+0,2 per cento rispetto al mese precedente e -0,3 per cento su base annua).

L’occupazione aumenta, su base mensile, con riferimento alla componente maschile (+0,6 per cento) ma diminuisce rispetto a quella femminile (-0,3 per cento). Anche su base annua l’occupazione aumenta tra gli uomini (+0,3 per cento) e diminuisce tra le donne (-1,0 per cento). Il tasso di disoccupazione maschile, pari all’11,7 per cento, diminuisce in termini congiunturali (-0,2 punti percentuali) ma aumenta in termini tendenziali (+0,2 punti); quello femminile, pari al 13,8 per cento (ai massimi dal 2004), cresce rispetto al mese precedente di 0,5 punti percentuali e di 0,8 punti su base annua.

Tra i giovani al 43 per cento – Sempre a maggio, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 43 per cento, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in crescita di 4,2 punti nel confronto tendenziale.

I disoccupati tra i 15-24enni sono 700 mila; aumentano dell’1,6 per cento nell’ultimo mese (+11 mila) e del 10,0 per cento rispetto a dodici mesi prima (+64 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,5 per cento, aumenta di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente ma diminuisce di 1,2 punti nei dodici mesi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari all’11,7 per cento (cioè più di un giovane su 10 è disoccupato).

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono pertanto esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad esempio perché impegnati negli studi. Il numero di giovani inattivi è pari a 4 milioni 355 mila, in diminuzione dello 0,9 per cento nel confronto congiunturale (-40 mila) e dello 0,6 per cento su base annua (-28 mila).

Europa – A maggio la disoccupazione nell’area euro arriva al 11,6 per cento, in calo dello 0,4 per cento rispetto all’anno precedente e stabile rispetto ad aprile. Lo rileva Eurostat. La disoccupazione a maggio tra i giovani under 25, nell’area euro, scende al 23,3 per cento, rispetto al 23,9 per cento dell’anno scorso e il 23,4 per cento di aprile.

L’allarme dei consumatori – ”I nuovi dati sulla disoccupazione attestano il fallimento totale della classe politica italiana”, afferma il Codacons. ”Sono percentuali che lasciano emergere chiaramente tutta la necessità e l’urgenza di un piano straordinario per il lavoro”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Susanna Camusso – ”O si investe direttamente sulla creazione di lavoro e si inverte la tendenza o saremo costretti mese dopo mese a registrare un aumento della disoccupazione”. E’ l’avvertimento lanciato dal leader della Cgil Susanna Camusso, parlando con la stampa a margine di un convegno del Cnel sui dati Istat sulla disoccupazione. ”E’ evidente che le difficoltà di questi anni del Paese continuano ad esserci – ha aggiunto – e siccome non sono state fatte politiche per la creazione di lavoro è difficile pensare che la disoccupazione si riduca”.

#000080;”>Parlando del piano Garanzia Giovani Camusso ha osservato che ”gli incentivi funzionano se hai messo in moto meccanismi di investimento. Garanzia Giovani sta funzionando come attivazione di una parte di giovani scoraggiati ma il grande problema è che se il rapporto è di 100mila iscritti e 3mila disponibilità in azienda va evitato di produrre un ulteriore scoraggiamento”. Riferendosi alla situazione generale in Europa che vede la disoccupazione in salita anche in altri grandi Paesi, seppur a tassi inferiori all’Italia, il leader della Cgil ha sottolineato che ”l’Europa dovrebbe ripensare il suo modello di sviluppo e coesione sociale perché la crescita non può essere fatta solo con l’export”. Bisogna ”ragionare sugli investimenti, noi insistiamo sul settore degli appalti, servizi a persone e terziario per un cambiamento della qualità dello sviluppo”.

(Adnkronos)