“Il califfo” al Baghdadi: lo Stato Islamico conquisterà anche Roma. Al-Qaeda nel Maghreb: “siamo con voi”

L’autoproclamato “vicario” del profeta Mohammed ha lanciato un appello ai musulmani, di cui sarebbe il capo indiscusso: diventerete padroni del mondo con la volontà di Allah. L’annuncio di Al-Qaeda nel Maghreb islamico: sostegno a Isil in Iraq, ora uniamoci tutti. In un video diffuso dalla filiale dei terroristi nell’area maghrebina e in quella transahariana l’appello per un fronte comune: “Le varie filiali di al-Qaeda chiariscano la loro posizione e dichiarino il loro appoggio

Abu Bakr al-Baghdadi, capo dell'ISIL e ora autoproclamato califfo dell'Islam (foto AP e Reuters)
Abu Bakr al-Baghdadi, capo dell’ISIL e ora autoproclamato califfo dell’Islam (foto AP e Reuters)

Roma – Abu Bakr al-Baghdadi, il capo dell’ISIL (Islamic State of Iraq and Levant) si è proclamato “califfo” nello stesso momento in cui ha proclamato la nascita dello Stato Islamico, che si estenderebbe da Aleppo alle porte di Baghdad, territori che erano uniti prima della caduta dell’Impero Ottomano (di cui erano province).

Quale “vicario” terreno del profeta Mohammed, il califfo al-Baghdadi guarda oltre, in un piano di espansione islamica al mondo intero. Anche se la tappa intermedia sarà Amman, in Giordania, e Gerusalemme, in Palestina (con annessa distruzione di Israele: almeno nei programmi…), la tappa importante da conquistare è Roma. Altro che cosacchi che avrebbero dovuto abbeverarsi nelle fontane di Piazza San Pietro… La mezzaluna islamica sul Cupolone.

Infatti il neo-autoproclamato califfo ha promesso di conquistare Roma e per questo ha lanciato un appello ai musulmani di tutto il mondo, perché immigrino nella sua nuova terra per combattere sotto la sua bandiera.

Coloro che possono immigrare nello Stato Islamico dovrebbero farlo perché l’immigrazione nella casa dell’Islam è un dovere“, ha dichiarato al-Baghdadi in un messaggio audio postato su un sito web utilizzato dall’ISIL. “Affrettatevi o musulmani a venire nel vostro Stato. È il vostro Stato. La Siria non è per i siriani e l’Iraq non è per gli iracheni. Questa terra è per i musulmani, tutti i musulmani“, ha detto ancora, secondo quanto ha riportato il quotidiano britannico “The Telegraph” nell’edizione online. “Questo è il mio consiglio per voi. Se lo seguirete, conquisterete Roma e diventerete padroni del mondo, con la volontà di Allah“, ha concluso al Baghdadi.

Così, come a rispondere allo squillo di tromba del califfo al-Baghdadi, è arrivato immediato lo squillo di tromba di risposta di al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), che ha annunciato il proprio “sostegno” all’ISIL. Il capo dell’affiliazione di al-Qaeda nel Maghreb – che estende la propria influenza fino alla zona sub-sahariana – ha dichiarato l’appoggio ai “mujahedin” del neo califfato islamico di Iraq e Siria. “Vogliamo stringere un legame affettuoso con voi“, ha affermato quel romanticone di Abu Abdallah Othman al-Asimi in un video diffuso sul web, come riferisce il quotidiano algerino ‘El Khabar‘, prima di lanciare una sorta di appello alla chiarezza islamica sulla posizione da prendere in merito alla proclamazione del califfato. “Siamo ancora in attesa che le varie filiali di al-Qaeda chiariscano la loro posizione e vi dichiarino il loro appoggio“, ha aggiunto, chiedendo indirettamente un pronunciamento al direttore del marketing di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, il medico egiziano già incriminato e condannato per l’attentato che costò la vita al presidente Anwar al-Sadat.

Alla luce di questo silenzio (di Al-Zawahiri, ndr), abbiamo voluto chiarire la nostra posizione per il trionfo della verità, affinché i mujahedin dello ‘Stato islamico in Iraq e nel Levante’ sappiano che noi non li abbandoneremo mai“, ha continuato al-Asimi, annunciando “a tutti i musulmani” che Al-Qaeda nel Maghreb Islamico “ha riscontrato la verità nel metodo” utilizzato dall’ISIL, i cui miliziani sono “i più obbedienti a Dio e i più vicini al Profeta” Mohammed e “i più lontani dalla dissidenza“. Chi li accusa di essere dissidenti “è ignorante, oppure invidioso, oppure astioso. Chi li ha definiti in tal modo – ha spiegato al-Asimi – deve pentirsi“.

Sotto il profilo geopolitico, l’Isil “ha ridisegnato la mappa del califfato islamico, ha sancito la vittoria degli oppressi e ha riscattato gli infelici“, ha continuato l’analisi al-Asimi, che si è congratulato con “il principe dei credenti Abu Bark al-Baghdadi al-Qirshi per il suo chiaro trionfo a Mosul, Samarra e altrove“. Infine, al-Asimi ha espresso l’auspicio di incontrare i miliziani dello Stato islamico “nella terra del Califfato“, in qualità di “soldato del Maghreb islamico dalla paziente terra algerina“.

A parte il tono ironico che abbiamo usato, sbaglierebbe chi sottovalutasse questa minaccia. L’islamismo imperialista ha mostrato capacità tattiche e strategiche notevoli, che hanno consentito una conquista territoriale con mezzi di gran lunga inferiori a quelli delle cosiddette superpotenze.

Occorre dunque riformulare il concetto strategico verso questa minaccia, spingendo le petromonarchie del Golfo – i principali sponsor dell’ISIL in Siria – a chiudere i rubinetti finanziari. C’è un modo pratico e immediato per imporre il cambiamento di politica: un poderoso rilancio delle tecniche rinnovabili di produzione energetica, unico metodo per divincolarsi dal petrolio.

Allo stesso tempo, occorre fare piazza pulita dei tentennamenti e degli ostacoli finanziari imposti ai bilanci militari degli Stati dell’Unione Europea, perché vanno rilanciati programmi militari navali e aerei su base continentale, nonché ampliare le disponibilità dell’intelligence, in grado di incrementare le capacità di proiezione su teatri medio-orientali.

Mai come oggi – purtroppo – la pace si salvaguarda preparandosi per la guerra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA