Porto di Gioia Tauro, iniziato il trasbordo delle armi chimiche siriane in una cornice di sicurezza senza precedenti

La nave ‘Ark futura’ trasporta 79 container con iprite e sarin dismessi dalla Siria, nell’ambito di un accordo internazionale sotto l’egida dell’Opac e garantito da Stati Uniti e Russia

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Gioia Tauro (Reggio Calabria) – La nave porta container danese “Ark Futura” è arrivata nel porto di Gioia Tauro questa mattina alle 4, con il carico di 79 container in cui sono stivate le armi chimiche eliminate dall’esercito siriano, sulla base dell’accordo internazionale di cui sono garanti Stati Uniti e Russia.

In una cornice di sicurezza senza precedenti, con scorta navale e copertura aerea, intorno alle 9 sono iniziate le operazioni di trasbordo del contenuto non convenzionale sulla nave “Cape Ray”, la roll-on/roll-off della US navy su cui saranno svolte le operazioni di deattivazione elettrolitica delle 570mila tonnellate di iprite e gas sarin eliminati dalla Siria.

L’intera operazione avverrà sotto la supervisione degli ispettori dell’Opac/Opcw (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche), saliti a bordo del cargo danese questa mattina per una verifica preventiva della sicurezza dei containers. Le operazioni di carico e scarico dei contenitori dalla “Ark Futura” alla “Cap Ray” dureranno circa 20 ore e saranno eseguite da 30 operai specializzati, attraverso le grandi gru del porto calabrese.

Terminato il trasbordo sulla “Cape Ray”, la nave statunitense prenderà il largo per raggiungere le acque internazionali nel centro del Mediterraneo (ma non è escluso che l’informazione sia volutamente falsa, per sviare l’attenzione), dove sarà avviato il trattamento dei gas per elettrolisi, che durerà circa 60 giorni. Le scorie finali poi saranno trasportate in Texas ed in alcuni siti del Nord Europa, dove saranno trattate come rifiuti industriali pericolosi per lo smaltimento definitivo (e non gettate nel Mar Mediterraneo, come divulgato da qualche incosciente).

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L’area del porto di Gioia Tauro è circondata da un cordone di sicurezza molto rigido, sorvegliata – in modo visibile e invisibile – dalle Forze dell’Ordine, che impediscono l’accesso in uno spazio per un raggio di oltre un chilometro. Lo spazio aereo è interdetto alla navigazione di ogni tipo, così come la navigazione nel tratto di mare antistante il porto.

L’arrivo della “Ark Futura” è stato preceduto da alcune polemiche relative soprattutto alle informazioni divulgate alle autorità locali, che le hanno ritenute carenti e tali da non fornite alla popolazione indicazioni sui rischi dell’operazione.

Ieri sera, davanti al municipio di San Ferdinando, il comune della piana di Gioia Tauro in cui ricade l’area industriale del porto e la maggior parte delle infrastrutture dello scalo, si è svolta una manifestazione indetta dall’associazione “S.o.S. Mediterraneo”. Nel corso dell’iniziativa, sono stati distribuiti volantini e manifesti. Una manifestazione analoga si era svolta giorni fa a Reggio Calabria. 

(Fonte: AGI, Youreporter)