Ilva, “mortalità infantile in aumento a Taranto”. Chi lo avrebbe mai detto?…

Diffuso l’aggiornamento dello studio epidemiologico pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Con nessuna meraviglia…

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Un “eccesso di mortalità” infantile si registra a Taranto, secondo quanto emerge dall’aggiornamento dello studio Sentieri per il Sin di Taranto. “Per quanto riguarda la fascia d’età pediatrica (0-14 anni ) – si legge nel rapporto – si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause (Smr 121), e di ospedalizzazione per le malattie respiratorie acute (Shr 105), inoltre, per tutti i tumori si osserva un eccesso di incidenza (Sir 154)“.

Nel corso del primo anno di vita si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause (Smr 120) ascrivibile all’eccesso di mortalità per alcune condizioni morbose di origine perinatale (Smr 145); per questa stessa causa si osserva un eccesso di ospedalizzazione (Shr 117)“.

Quel che meraviglia è che nessuna misura seria è stata intrapresa negli anni scorsi per fermare fenomeni di inquinamento del territorio insostenibili per la popolazione, soprattutto per quella più giovane. E meraviglia come analoghi studi epidemiologici non siano condotti a tappeto su altre realtà inquinate, come Milazzo, Priolo Gargallo e Gela – in Sicilia – città martoriate dal punto di vista ambientale e beffate due volte: la prima dalla inconsistente classe amministrativa locale; la seconda dalla protervia dell’industria pesante, soprattutto petrolifera, che coagula consenso con la minaccia occupazionale e sfugge alle responsabilità per la devastazione ambientale quarantennale, con minacce di abbandono, prese sul serio dagli amministratori pubblici incapaci a gestire realtà così complesse.

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