Rischio crisi diplomatica tra Stati Uniti e Germania: arrestato 007 tedesco, avrebbe ceduto informazioni all’intelligence USA

Da Berlino cautela: aspettiamo esito indagini prima di reagire. Dalla procura generale tedesca: “nessuna informazione da divulgare”

20140704-Bundesnachrichtendienst-320x180Berlino – Un agente del Bundesnachrichtendienst – il servizio segreto tedesco – è stato arrestato con l’accusa di aver ceduto dietro compenso documenti e informazioni riservate sull’inchiesta avviata dal governo tedesco in merito alle intercettazioni effettuate dalla NSA (National Security Agency) e rivelate da Edward Snowden.

In particolare, sarebbe emerso che lo 007 tedesco avrebbe ricevuto 25 mila euro per cedere 218 documenti riservati a un servizio di intelligence americano, presumibilmente la CIA. Tra questi documenti vi sarebbero i fascicoli delle audizioni della commissione istituita in senso al Bundestag per indagare sulle rivelazioni di Snowden, a propria volta un traditore dell’NSA, per cui ha lavorato prima di cedere alle lusinghe di qualcuno che l’ha convinto a divulgare notizie fondamentali per la sicurezza nazionale statunitense, ma anche europea. 

È infatti prassi consolidata che ci si spii tra alleati, non foss’altro che per valutare la reciproca lealtà. Ma un nugolo di benpensanti – in piena malafede istituzionale – ha finto meraviglia sul “monitoraggio” dell’NSA su personalità politiche e istituzionali alleate degli Stati Uniti, rivelate dall’ex spia americana, oggi ospite della Russia di Putin (finché a Putin non farà comodo riconsegnarlo agli americani: è la politica internazionale, bellezza…).

Dell’indagine hanno dato notizia i quotidiani tedeschi di ogni schieramento ideale. Lo 007, di 31 anni, avrebbe incontrato i propri contatti in Austria, altro scenario classico dello spionaggio dei bei tempi che furono della Guerra Fredda. Gli inquirenti – che hanno subito informato la Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti e la cancelliera Angela Merkel – sospettano che l’agente prezzolato di Berlino sia stato in contatto anche con l’SVR (Služba Vnešnej Razvedki), il servizio intelligence estero della Federazione Russa, ma non si sa ancora se sia riuscito a cedere informazioni.

Sulla questione è intervenuto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, il quale ha affermato che il Governo federale attende la conclusione delle indagini della polizia, prima di reagire, visto che spiare a favore di un servizio di intelligence straniero non è cosa da prendere “alla leggera“, neanche se questo servizio appartiene al più forte alleato della Germania. Silenzio invece dalla procura generale tedesca: “al momento non diffondiamo ulteriori informazioni sulle indagini“, ha commentato sinteticamente un portavoce, anche se pare che l’agente infedele avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

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