Hamilton vince il GP di Gran Bretagna, ritirato Rosberg per rottura del cambio. Incidente al primo giro per Räikkönen

Valteri Bottas, straordinario podio. Ricciardo al quarto podio stagionale, Button quarto. Furiosa battaglia tra Vettel e Alonso per il quinto posto. Direzione di gara da mandare in pensione, errori, ritardi, comunicazioni tardive

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Silverstone – La 65^ edizione del Gran Premio di Gran Bretagna, sul circuito di Silverstone, è stata appannaggio di Lewis Hamilton, che ha raggiunto a quota 27 vittorie il tre volte iridato Jackie Stewart. Hamilton è alla seconda vittoria nel GP di casa, dopo quella del vittorioso anno del titolo iridato, il 2008.

Secondo gradino del podio per Valtteri Bottas, su Williams-Mercedes, partito dal 15° posto in griglia e autore di una rimonta straordinaria. Terzo posto e quarto podio stagionale per Daniel Ricciardo, su Red Bull-Renault, che ha resistito agli attacchi finali di Jenson Button, sulla prima McLaren-Mercedes, negli ultimi giri in grande rimonta sul pilota australiano in crisi con le gomme.

Button non è riuscito a coronare il ricordo del padre, John, scomparso nel gennaio scorso e che ha voluto tributare con un casco speciale dipinto di rosa, il colore preferito dal padre per le sue camicie, una persona speciale che era simpatico a tutto il Cricus della F1 per la leggerezza, la sapienza e la simpatia.

Il quinto posto è stato conteso per molti giri da Sebastian Vettel e Fernando Alonso, impegnati in un’epica battaglia al limite del regolamento, ma divertente nonostante qualche colpo sotto la cintura, ma in una cornice di professionalità in cui rientrano pure le lamentele reciproche via team radio. So’ ragazzi…

Alla fine ha prevalso Vettel su Alonso, che però a fine gara a rivelato di aver avuto problemi all’ala posteriore e di essere stato in procinto di decidere di ritirarsi. In ogni caso, anche Alonso è stato grande protagonista della gara britannica e autore di una fantastica rimonta, precedendo Magnussen, Hülkenberg e le due Toro Rosso di Kvyat e Vergne.

Fuori dalla zona punti Perez (la posizione del quale non è ancora certa, perché è sotto investigazione per un contatto con Vergne dopo la prima partenza), seguito da Grosjean, Sutil, Bianchi, Kobayashi e Chilton. Ritiro per Maldonado, con un principio di incendio sulla sua monoposto, per Ericsson con una sospensione fuori uso e per Gutierrez, che deve aver confuso il GP di Gran Bretagna con una prova del Campionato del Mondo di Rally Cross, per come ha assaltato Pastor Maldonado (per una volta vittima e non carnefice…) al 12° giro.

Ma i tre ritiri più importanti sono stati quelli di Nico Rosberg, al 29° giro, a causa della rottura del cambio, per noie manifestatesi già nove giri prima; e di Felipe Massa e Kimi Räikkönen al primo giro.

Per Nico Rosberg arrivare anche al secondo posto avrebbe significato mantenere il controllo del mondiale di F1 con un margine di sicurezza, mentre adesso la sua leadership è strettissima, solo quattro punti sul compagno di squadra Lewis Hamilton. Una conferma che la Mercedes dominatrice del campionato ha un “vulnus democratico” di affidabilità.

Diverso il discorso per Räikkönen e Massa, che non ha festeggiato nel migliore dei modi il proprio 200° gran premio di Formula 1.

Al primo giro, Räikkönen è andato largo alla curva Aintree e nel rientrare la monoposto si è scomposta, fiondandosi nella barriera di destra a una velocità pazzesca, poi rimbalzando in pista, mentre sopraggiungeva la Williams di Massa, che cercava di evitare il contatto frontale, intraversando la monoposto e colpendo la Ferrari con il retrotreno.

Massa ha tentato di raggiungere i box, mentre il direttore di gara – Charlie Whiting – prima ordinava l’uscita della Safety Car e poi, con decisione più congrua, interrompeva la gara con bandiera rossa. Per Räikkönen una forte contusione alla caviglia sinistra, per fortuna un danno molto minore a quanto temuto in un primo momento.

Intanto, Max Chilton raggiungeva i box per riparare la sua Marussia danneggiata, nonostante il semaforo rosso di ingresso ai box (come da regolamento in caso di esposizione della bandiera rossa).

Ma a ben vedere, tutta la procedura della prima partenza risultava viziata di superficialità. Massa segnalava difficoltà, ma Whiting dava lo stesso lo start, producendo una situazione di pericolo assurda. Nel rivedere le immagini, si poteva rilevare che Fernando Alonso si fosse schierato in modo irregolare in griglia, una situazione che avrebbe dovuto produrre l’immediata sospensione della procedura.

Tuttavia, dopo l’incidente di Räikkönen, sono occorsi quasi 50 minuti prima di riavviare la procedura di partenza, un tempo impiegato per riparare le barriere danneggiate dall’impatto della Ferrari di Räikkönen.

Nonostante la lunga pausa, mentre a Chilton veniva comunicata la penalità dello Stop&Go prima della ripartenza, per comunicare la penalità ad Alonso servivano alla direzione di gara e ai Commissari Sportivi ben otto giri, una procedura assai discutibile proprio perché la stessa partenza avrebbe dovuto essere sospesa e Alonso arretrato a fondo griglia.

Come scusante “tecnica” il pilota spagnolo può avere quella di non essere abituato alle partenze così indietro, ma un errore è anche scusabile, seppur da sanzionare subito, non dopo otto giri.

Dunque tutta la direzione di gara oggi è ampiamente criticabile e forse Charlie Whiting meriterebbe di non essere sottoposto a tali stress, forse incompatibili con l’anagrafe. Non si spiegano diversamente le porcherie di oggi.

Per una F1 che cerca spettacolo, un pilota che non può riprendere la partenza per la monoposto guasta fa pensare ai tempi in cui era possibile farlo, grazie alla possibilità dei “muletti” (le famose T-car). Ma nella F1 che cerca il risparmio sul piano tecnico, però ha un paddock che sembra Manhattan per i grattacieli mobili dei team (altro che hospitality, sembrano villaggi turistici…), non c’è posto per la monoposto di scorta. Una ulteriore sciocchezza.

Fra due settimane si corre a Hockenheim, Rosberg penserà ad aggiudicarsi la gara di casa, Hamilton a rovinargli il gioco. Ci dovrebbe essere Räikkönen, recuperato dai postumi dell’incidente di oggi. La battaglia per l’iride continuerà, ma è riservata solo a Rosberg e Hamilton: per gli altri solo il ruolo di “ancelli” e comprimari. Addafinì a nuttata, ma non sarà semplice.

 

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.