Germania/Usa, si indaga su secondo caso spionaggio

Una fonte della procura generale parla di “caso più grave” del precedente, ma in realtà sarebbe lo sviluppo della prima inchiesta

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Berlino – La magistratura tedesca sta indagando su un secondo caso di spionaggio, dopo quello presunto della Cia, e secondo i media anche in questo caso sarebbe coinvolta un’agenzia di intelligence statunitense. 

Sotto la direzione di un rappresentante della procura federale sono state effettuate delle perquisizioni nella casa e nell’ufficio di una persona sospettata di spionaggio nella regione di Berlino“, ha detto un portavoce della procura, aggiungendo che questo ‘affaire‘ sarebbe considerato “più grave” del precedente.

Il primo caso è venuto alla luce nei giorni scorsi. La Central Intelligence Agency – anche se nessuna fonte tedesca ha citato espressamente la CIA – avrebbe reclutato uno 007 tedesco del Bundesnachrichtendienst – il servizio segreto tedesco – per ottenerne informazioni in cambio di 25mila euro. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha affrontato la questione nei giorni scorsi durante la sua visita a Pechino, dichiarando in una conferenza stampa congiunta con il premier cinese Li Keqiang che “se le accuse si dimostrassero vere, sarebbe una chiara contraddizione con quanto considero una leale collaborazione tra le agenzie e alleati“. Invece parlarne in Cina – un Paese partner ma non certo alleato militare – sarebbe una dimostrazione di relazioni serene tra alleati strategici…

Secondo alcune fonti americane, il numero uno della CIA, John Brennan, avrebbe già chiesto un incontro coi vertici del Congresso, per informarli su quest’operazione controversa, avviata per verificare alcune informazioni portate a galla dalla ‘spia‘ Edward Snowden lo scorso anno, che ha tradito il suo Paese rifugiandosi prima ad Honk Kong e poi a Mosca, dove ha trovato “protezione” da parte del governo di Vladimir Putin.

Le rivelazioni di Snowden includevano prove sulle modalità utilizzate dalla NSA (National Security Agency) per intercettare la cancelliera Merkel e questo aveva irritato molto il governo tedesco, raffreddando le relazioni diplomatiche tra Washington e Berlino. La Casa Bianca aveva accettato di non prendere più di mira Merkel, ma non aveva promesso di sottoscrivere un patto che impedisse ulteriori operazioni di spionaggio.

Secondo gli sviluppi dell’indagine, sarebbe stato trovato un altro agente dell’intelligence tedesca reclutato dagli americani per ottenere informazioni circa l’indagine del Bundestag in corso proprio sulle rivelazioni di Snowden, quindi costituirebbe un allargamento della prima indagine.

Ma l’accelerazione dell’indagine e la pubblicizzazione sui media attraverso ‘opportune’ informazioni fatte filtrare ad arte dimostrerebbe che il governo tedesco intenderebbe utilizzare politicamente questo ‘dossier‘, per fini che attualmente non sono chiaramente identificabili.

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