Giorgio Faletti salutato da oltre 5000 persone nella sua Asti

Una folla commossa ha seguito il funerale all’artista astigiano, che ha riunito in sé molti talenti, anzitutto quello di essere una bella persona e al quale dedichiamo un piccolo tributo in linea con il suo approccio alla vita

20140709-giorgio-faletti-white-roses

Asti – Oltre 5000 persone riunite per tributare l’ultimo applauso a Giorgio Faletti, un giurista prestato all’arte nelle sue poliedriche manifestazioni. Una lunga fila di persone lo aveva già salutato alle “Molinette” di Torino, dove era stata allestita la prima camera ardente; poi nel foyer del Teatro Alfieri, nella sua Asti, con un abbraccio che ha circondato la moglie, Roberta Bellesini, e la famiglia tutta. La moglie Roberta ha voluto salutare il marito anche insieme ai fan che lo seguono su Facebook, postando un affettuoso messaggio, denso e robusto della speranza cristiana della sopravvivenza nella Vera Vita, quella che si ciba della Luce del Signore. “E il viaggio continua…”, ha scritto, vergando con la sola iniziale del suo nome (R). 

Tanta gente comune, colleghi, familiari e amici per dire addio all’artista, scomparso venerdì scorso a 63 anni alle Molinette di Torino per un tumore.

Fin dal primo pomeriggio in centinaia hanno affollato la chiesa della Collegiata di San Secondo e la omonima piazza per partecipare alle esequie. La salma di Faletti, coperta da una composizione di rose bianche, ha raggiunto in corteo la chiesa dal vicino Teatro Alfieri.

Galleria Fotografica (da “La Stampa-Cronaca di Asti”)

Volti commossi tra le tante persone, gente comune arrivata da tutta Italia, ma anche tra gli amici di sempre, i colleghi, gli esponenti del mondo della cultura e della musica. Enrico Beruschi e la sua storica partner sullo schermo, Margherita Fumero, Franco Neri, Franco Mussida della PFM, Antonio Ricci, Paolo Conte, astigiano come Faletti, Ugo Conti, Massimo Gramellini, Luciana Littizzetto, Carlo Freccero, Enrico Ruggeri, Fiordaliso, Ezio Greggio, Fausto Brizzi e tanti altri ancora. 

Ora Faletti riposa nel cimitero di Asti, ma la sua bella figura sopravviverà, è il lusso di chi lascia un’impronta seria in questa esperienza terrena. Tutto il resto è volume, fuffa. 

Non è fuffa invece sostenere la ricerca sul cancro, come ben sa chi ha vissuto direttamente e indirettamente un’esperienza di malattia neoplastica. Per questo noi manterremo sulla home page fino a fine anno un appello a donare all’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, la più nota – ma non l’unica – associazione che coagula gli sforzi perché il cancro un giorno diventi una malattia curabile come un raffreddore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Faletti a supporto dell’AIRC