Immigrazione, migrante avrebbe partorito nel barcone degli orrori, ma il neonato sarebbe stato gettato in mare

Indagini in corso per risalire all’esatta dinamica dei fatti che, se confermati aprirebbero scenari orripilanti nel traffico di persone dal Nord Africa. Indaga la Polizia di Stato di Ragusa

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Ragusa – Una delle 49 donne arrivate nel porto di Pozzallo lunedì pomeriggio, nel gruppo di 298 profughi soccorsi nel Mediterraneo di cui 53 minori e quasi tutti provenienti dal centro Africa, è ricoverata da due giorni all’Ospedale Maggiore di Modica, perché avrebbe partorito in mare a bordo del barcone. Il condizionale è d’obbligo perché il neonato risulta sparito nel nulla.

Alcuni testimoni che erano nel barcone avrebbero riferito agli inquirenti che la donna avrebbe dato alla luce il piccolo al settimo mese di gravidanza. A un certo punto lo avrebbe sentito piangere, ma le sarebbe stato tolto da qualcuno. Successivamente le avrebbero detto che fosse morto, convincendola a disfarsi del corpicino, gettandolo in mare.

La donna in quei frangenti sarebbe svenuta e l’unica cosa che ricorderebbe, secondo quanto lei stessa avrebbe riferito agli inquirenti coadiuvati da interpreti e mediatori culturali, sarebbe il tentativo di attaccare il bambino al seno per allattarlo.

La Polizia di Stato di Ragusa, che indaga sull’accaduto, sta cercando di verificare il racconto, anche allo scopo di individuare chi materialmente potrebbe avere gettato in mare il corpicino del bimbo. La donna ricorderebbe, infatti, molto poco dell’accaduto e non saprebbe (o non vuole per paura) indicare la persona (si fa per dire…) che avrebbe compiuto questo gesto di assurda inumanità.

(fonte: AGI)