Attacco islamista sventato in Francia. Obiettivo Tour Eiffel, Louvre e centrali nucleari. Si rafforza la legge antiterrorismo

Obiettivi potenziali anche centrali nucleari, eventi e locali pubblici, come bar o discoteche. Il DGSI ferma un macellaio algerino di 29 anni in contatto con Al-Qaeda nel Maghreb Islamico. Di fronte alla crescente minaccia jihadista, il ministro dell’Interno Cazeneuve ha proposto un disegno di legge volto ad aggiornare la legislazione antiterrorismo, per affilare le armi legali contro il terrorismo islamista e prevenire la minaccia dei “lupi solitari”

Parigi – Il governo francese ha rivelato ieri di avere sventato un attacco islamista in fase di progettazione, finalizzato a colpire alcuni simboli della Francia – come la Tour Eiffel e il Louvre – ma anche centrali nucleari, eventi come il Festival di Avignone o locali pubblici come bar e discoteche.

L’operazione è stata condotta dal DGSI (Direction Générale du Rensegnement Intérieur), il servizio segreto interno di recente riforma, contro un giovane macellaio algerino di 29 anni, del quale è stato fornito solo il nome e l’iniziale del cognome – Ali M. – che era in contatto con uno dei capi del gruppo jihadista al-Qaeda nel Maghreb Islamico, attivo in Africa settentrionale e occidentale e in stretto contatto con il movimento qaedista nigeriano Boko Haram.

Secondo il quotidiano transalpino ‘Le Parisien‘, l’avvocato di Ali M. – Daphne Pugliesi, ha descritto il giovane come una persona che ha subito una sorta di lavaggio del cervello. L’uomo è stato arrestato mentre si apprestava ad andare in Algeria per raggiungere un campo di addestramento. Resta il dubbio – anche in seno agli investigatori francesi – se poi l’uomo sarebbe passato all’azione una volta tornato in Francia, ma l’esperienza insegna che certi viaggi non sono di piacere, ma costituiscono dei veri e propriviaggi di studio e specializzazione“, oltre che di indottrinamento, per sviluppare le tecniche di attacco – anche suicida – contro obiettivi ritenuti strategici nel quadro del jihad globale. 

Proprio con la finalità di prevenire i cosiddetti “lupi solitari”, ossia i terroristi che aderiscono a direttive generali dei movimenti jihadisti internazionali, ma non si legano ad alcuna organizzazione e agiscono in modo solitario, due giorni fa il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha portato al Consiglio dei Ministri un disegno di legge governativo volto a rafforzare la legislazione antiterrorismo transalpina

Una necessità chiesta a gran voce dalla magistratura e dagli apparati di sicurezza francesi, che hanno bisogno di strumenti più affilati per la lotta al terrorismo – oggi prevalentemente islamista – soprattutto di fronte al fenomeno dei viaggi di cittadini francesi (così come di altri Paesi europei) originari di Paesi islamici verso le mete di combattimento attive in questo periodo, Siria e Iraq in primis.

Secondo questo disegno di legge, si potrà imporre il divieto di espatrio verso alcuni cittadini, un divieto amministrativo rivolto a maggiorenni e minorenni, inteso a evitare i viaggi di supporto ai combattenti islamisti in zona di “guerra santa”, della durata massima di sei mesi – rinnovabile con il verificarsi di alcune condizioni – e che dovrebbe essere emesso dal ministero dell’Interno. Al  divieto ci si potrà appellare in sede amministrativa. 

Una volta emesso il divieto di espatrio, al cittadino sarà ritirato il passaporto in via temporanea (per la durata del divieto), ma non gli sarà vietato circolare nell’Area Schengen con la carta di identità, circostanza che però impone un rafforzamento degli strumenti di comunicazione con gli altri Stati aderenti all’accordo di Schengen sulla libera circolazione, a fini di prevenzione estesa a tutto il territorio dell’Unione Europea. 

Alle imprese di trasporto il ministero dell’Interno invierà una segnalazione tassativa, cui corrisponderà il dovere di segnalare l’eventuale tentativo di espatrio al momento della prenotazione

Tuttavia, un altro strumento legislativo molto interessante sarà l’introduzione nel codice penale transalpino del reato di “iniziativa individuale di natura terroristica“, che andrà ad affiancarsi all’ipotesi associativa già presente nel codice  francese. 

Questa fattispecie formalizza proprio i cosiddetti “lupi solitari”, che agendo in modo individuale e non connesso a gruppi, risultano meno prevedibili in generale, perché meno filtrabili attraverso le intercettazioni e le inflitrazioni degli agenti dell’intelligence sotto copertura.

Le nuove norme consentiranno di intercettare anche le persone sospettate di aderire a idee estremiste e di abbeverarsi all’universo jihadista, ma anche di chiudere i siti internet inneggianti alla “guerra santa”. Un giudice indipendente giudicherà sull’adozione di queste misure drastiche, adottate secondo il modello di quelle utilizzabili contro la pedopornografia.

Una fonte dell’intelligence sotto protezione dell’anonimato ha dichiarato all’Agence France Presse che “lo scopo di questa riforma è serrare le maglie dei controlli, stringere i controlli il più possibile, sapendo però che il rischio zero non esiste”. “L’azione di un jihadista dall’estero sarà sempre possibile, soprattutto se evita i mezzi di trasporto e viaggia su strada”, ha affermato la fonte, “ma lo scopo della legge è di rendere quanto più difficile possibile l’azione” di chi vuole attentare alla libertà delle società democratiche. 

Una lotta di lungo periodo che sarà più difficile di quella condotta contro il comunismo e che si avvicina per rischi a quella contro la follia nazista, di cui peraltro il jihadismo internazionale mutua alcune delle tecniche e dei leit motiv  principali.

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