Crisi Gaza, il Consiglio Europeo condanna sia il lancio di missili di Hamas che la reazione eccessiva di Israele

Il vertice dei capi di Stato e di Governo dei 28 applica la teoria cerchiobottista vergognosa per cui è nota l’Italia, che non a caso guida il semestre di presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea

20140707-consiglio-europeo-655x410

Bruxelles – Cerchiobottismo ai cavoletti di Bruxelles quello andato qualche ora fa al Consiglio europeo che ha condannato “i lanci di razzi da Gaza su Israele e l’indiscriminato puntare ai civili”. “Israele – si legge nelle conclusioni dedicate alla situazione in Medio Oriente – ha il diritto di proteggere la sua popolazione da questo tipo di attacchi” ma “facendolo, deve agire proporzionalmente e assicurare la protezione dei civili”.

Ossia, si deve fare sparare missili, si deve difendere dai missili, ma non deve contrattaccare. Una originale lettura del diritto internazionale e del concetto di “rappresaglia legittima”. 

Al vertice dei capi di Stato e di Governo una dimostrazione di cecità intollerabile, visto che le tecniche di avvertimento delle Forze Armate israeliane stanno elevando l’asta delle operazioni belliche da “chirurgiche” a “quasi cellulari”: i civili sono avvertiti in forma multimediale – volantini, sms, telefonate – sul pericolo corso nel permanere vicino a istallazioni missilistiche o in edifici civili adibiti a deposito di armi di Hamas e del Jihad Islamico. 

Né i 28 anno preso atto che Hamas ha iniziato la campagna di lancio di missili dal 1° gennaio 2014, lanciandone circa 500 fino al 16 giugno scorso, quando il bombardamento missilistico di Hamas si è intensificato, fino a alla considerevole quota di 1318 missili dall’8 luglio a ieri. 

Senza considerare che mentre Israele cerca di proteggere i civili palestinesi, avvertendoli a tempo (salvo incidenti su cui indagano le competenti autorità militari di teatro), e Hamas continua ad appellarsi alla popolazione di Gaza perché non si allontani dalle case, il Consiglio Europeo ha invitato entrambe le parti ad “allentare la tensione, interrompere le violenze e porre un termine alla sofferenza della popolazione civile in particolare consentendo l’accesso all’assistenza umanitaria, e tornare alla calma“.

I capi di Stato e di Governo dei 28 hanno definito “urgente l’esigenza di rilanciare il processo diplomatico” per arrivare a “una soluzione con due stati“, il che svela l’arcano dell’ignoranza in cui versa chi ha in mano i destini dei popoli europei

Hamas nel proprio Statuto sostiene a chiare lettere quale sia il proprio obiettivo: l’instaurazione di uno Stato Islamico retto dalla sharia in tutta l’area medio-orientale. Non c’è alcuna traccia di Stato Palestinese nel programma/Statuto di Hamas, se ne facciano una ragione i 28, che scambiano i propri desiderata – e quelli di tutti gli uomini di buona volontà – in un obiettivo di Hamas e del Jihad Islamico, che invece – repetita juvant – vogliono la dittatura islamista in Palestina e in tutto il Medio Oriente.

Peraltro nella foto distribuita dal servizio stampa del Consiglio Europeo non c’è Matteo Renzi, arrivato in ritardo per manifestare il proprio disappunto – e quello dell’Italia – per lo stallo sulla candidatura di Federica Mogherini a Lady Pesc. Tecniche da consiglio comunale o giù di lì…

Tornando all’assoluta ignoranza sugli obiettivi reali di Hamas – eliminazione di Israele per debellatio ed eliminazione degli israeliani – forse sarà il caso di donare ai 28 una copia dello Statuto di Hamas. Accontentati (qui).

© RIPRODUZIONE RISERVATA