Aereo malese abbattuto. Obama: Putin arma i separatisti. “Deve consentire le indagini”. UE, riunione ambasciatori Coreper

Recuperati i corpi dei passeggeri del volo MH17 della Malaysia Airlines abbattuto da un SA11 sui cieli dell’Ucraina. Cameron alla Francia: no vendita navi da guerra alla Russia. La Russia: non abbiamo fornito sistemi Buk ai ribelli. Il Financial Times: “è stato un missile, ecco la prova”

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Bruxelles – Barack Obama vuole che “la verità” sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines “emerga” e i responsabili ne rispondano. Il presidente americano, parlando dalla CAsa Bianca, ha ribadito che “Putin ha la diretta reponsabilità”, di consentire le indagini e ha ricordato che sono stati “i russi ad armare separatisti russi” e questi ultimi “debbono consentire che gli esperti facciano le loro indagini”. “Cosa stanno esattamente cercando di nascondere?”, si è chiesto Obama denunciando che “stanno rimuovendo le salme dal luogo dello schianto”, senza alcun rispetto per le vittime.

Tutte le salme sono state disposte in vagoni frigorifero che verranno caricati a bordo di un treno in partenza per Kharkiv, nell’est dell’Ucraina. Lo ha annunciato il vicepremier ucraino Volodymyr Groysman, aggiungendo che la partenza del convoglio è prevista per le 19 ora italiana.

Successivamente, i corpi verranno trasferiti in Olanda. Il premier dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Aleksandr Borodai, ha affermato che le presunte scatole nere del Boeing 777 malese sono ancora a Donetsk e saranno consegnate anche queste agli esperti internazionali.

Intanto continuano le accuse reciproche tra Mosca e Kiev. Quest’ultima ha annunciato di avere nelle mani prove che il missile che ha abbattuto l’aereo passeggeri della Malaysia Airlines giovedì scorso proveniva dalla Russia, nonostante le smentite di Mosca.

Il Financial Times ha pubblicato una foto da cui asserisce si comprenda che a tirare giù l’aereo malese sia stato un missile SA11, per le dimensioni del foro. Naturalmente sarà uno dei reperti analizzati dagli specialisti internazionali, ammesso che i separatisti filorussi non abbiano cancellato prove sul campo.

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Un portavoce del Consiglio per la sicurezza, Andriy Lysenko ha affermato che “ci sono prove che il missile che ha colpito l’aereo è stato lanciato dai terroristi, che hanno ricevuto armi dalla Federazione russa“, il che però non significa che siano stati i russi a guidare il lancio del missile, ammesso e non concesso sia partito dall’Ucraina Orientale.

Mosca ha replicato sostenendo che un aereo da guerra ucraino volava molto vicino al jet della Malaysian Airlines abbattuto con 298 persone a bordo e che i due velivoli erano a 3-5 chilometri di distanza. Ma il presidente ucraiano Petro Poroshenko ha smentito con nettezza. “Tutti i caccia ucraini erano a terra nel momento in cui si è verificò il disastro aereo di giovedì nella regione di Donetsk” ha assicurato.

La Russia, inoltre, ha negato di aver fornito ai separatisti ucraini i sistemi missilistici Buk che avrebbero causato l’abbattimento dell’aereo malese. “Voglio sottolineare che la Russia non ha dato ai ribelli i sistemi Buk o nessun altro tipo di armi o hardware militare”, ha dichiarato in conferenza stampa il tenente generale Andrei Kartapolov.

Intanto la presidenza di turno italiana del Consiglio dell’UE ha convocato in via straordinaria gli ambasciatori dei 28 Paesi membri dell’Unione per una riunione del “Coreper”, in preparazione del Consiglio Affari Esteri di domani. Secondo quanto si apprende, la riunione è stata decisa poche ore fa, anche se oggi è la Festa Nazionale del Belgio, e ha avuto inizio alle 17.30 per discutere delle conseguenze dell’abbattimento del volo malese sui cieli ucraini, anche alla luce delle pressioni da parte di alcuni paesi e, in particolare, del Regno Unito e dell’Olanda. In prospettiva l’inasprimento delle sanzioni verso la Russia.

Per quanto riguarda però l’ipotesi del passaggio a una “fase tre” delle misure che colpisca alcuni specifici settori economici di Mosca, come quello dell’alta tecnologia, non sarebbe sufficiente una decisione a livello ministeriale, perché è prevista la deliberazione del Consiglio dei capi di Stato e di governo.

Quello che invece domani i ministri degli Esteri potrebbero decidere è attuare delle conclusioni del vertice della scorsa settimana, che prevedevano l’allargamento della base giuridica delle sanzioni, per poterle decidere non più solo contro individui, ma anche contro società russe che hanno contribuito alla crisi ucraina. I leader avevano fissato una scadenza al 31 luglio che verrebbe così anticipata.

Nel frattempo il Primo Ministro britannico, David Cameron, ha chiesto alla Francia di fermare la vendita di due portaelicotteri della classe Mistral a Mosca. “Francamente”, ha detto il titolare di Downing Street, commentando il contratto da 1,2 miliardi di euro, “in questo Paese sarebbe impensabile dar seguito a una commessa come quella della Francia”. “Abbiamo bisogno di continuare a mettere pressione insieme a tutti i nostri partner per dire che non possiamo continuare a fare affari come niente fosse con un Paese che si comporta in questo modo“, ha insistito Cameron.

(Credit: AGI)