Boom sul web di ricette di solari fai da te: scottature e melanomi tra i rischi

Il bricolage in materia di prevenzione dei rischi derivanti dall’esposizione ai raggi (e alle radiazioni) del sole mal si attaglia al mantenimento di un quadro di sicurezza per la salute

20140722-ragazza-topless-abbronzatura-2-655x436

New York – Disdegnare le creme e i gel che proteggono dai raggi del sole preferendo prodotti ‘naturali‘ e fai da te può costare caro alla pelle. A mettere in guardia dalla moda dei solari fatti in casa, ispirandosi ai tutorial che pullulano su internet, sono i dermatologi, che evidenziano il rischio di scottature, arrossamenti e perfino melanomi.

Molti blogger in questo periodo evitano i classici prodotti solari in commercio perché, scrivono, troppo ‘chimici’ e dannosi per la pelle, fornendo ai follower le ricette per realizzare prodotti protettivi in casa.

Secondo in dermatologi, tuttavia, rinunciare ai solari industriali per versioni domestiche “espone la pelle al rischio di scottature e melanoma (tumori della pelle, ndr). Le aziende investono milioni di dollari nel formulare e testare schermi protettivi e assicurare i prodotti che siano stabili ed efficaci”, spiega la dermatologa di New York Whitney Bowe, sul ‘Daily Mail’. Sperimentazioni che di certo non si possono fare in casa.

Non solo. Le ricette per i prodotti fai da te, che si trovano rapidamente con una ricerca su Google e Pinterest, contengono vari oli, come cocco e mandorla, che senza i filtri opportuni possono favorire le scottature. “Gli oli – spiega ancora Joshua Zeichner, dermatologo newyorchese – possono assorbire la luce, facendo penetrare i raggi Uv nella pelle più in profondità”.

E perfino se si usano gli ingredienti giusti, come l’ossido di zinco, i chimici spiegano che quella di mixarli insieme è un’arte complessa: se si sbaglia, il filtro sarà inefficace. Insomma, nonostante i timori per i contenuti chimici dei solari, “oggi esistono prodotti ‘chemical-free‘ eccellenti, privi di profumo e non tossici”, assicura la dermatologa Sherry Shieh: “Non ci sono ragioni per farli da soli, dal punto di vista di costi, sicurezza e tempo”.

(Adnkronos)