Tregua difficile a Gaza, niente raid né razzi nella notte. Appello dell’Onu

Situazione tesa nella Striscia: dopo una notte di calma l’esercito israeliano ha risposto al lancio di un razzo contro Ashkelon. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto alle parti di concordare “un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato”. Tregua e non “pace”: Hamas non vuole la pace, vuole l’eliminazione di Israele e degli ebrei

Tunnel di Hamas scoperti dalle IDF
Tunnel di Hamas scoperti dalle IDF

Tel Aviv – Tregua difficile tra Israele e Hamas. Niente raid né razzi nella notte ma in mattinata l’esercito israeliano ha risposto al lancio di un razzo partito dalla Striscia di Gaza contro la città israeliana di Ashkelon.

I militari hanno colpito in direzione di Beit Lathia, la località della Striscia dalla quale era partito il razzo. Lo hanno riferito fonti militari secondo quanto riportano i media israeliani. Nella notte, la tregua parziale e non ufficiale, ha invece retto. Una portavoce israeliana ha confermato che l’aviazione dello stato ebraico non ha condotto raid aerei sulla Striscia. L’esercito israeliano sta continuando l’opera di ricerca e distruzione dei tunnel utilizzati da Hamas per infiltrarsi all’interno di Israele.

Domenica Hamas ha annunciato uno stop di 24 ore al lancio di razzi contro il territorio di Israele.

Appello dell’Onu – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunitosi nelle scorse ore per discutere della situazione nella Striscia di Gaza, ha chiesto la fine immediata dei combattimenti, per consentire la consegna degli aiuti umanitari ai palestinesi. L’organismo Onu ha inoltre chiesto alle parti di concordare “un cessate il fuoco duraturo e pienamente rispettato“. “Il Consiglio di Sicurezza – si legge nel documento non vincolante prodotto alla fine della riunione d’urgenza a New York – esprime forte sostegno per l’appello dei partner internazionali e del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni, che permetta di fornire l’assistenza di cui c’è urgente bisogno“. Il Consiglio di Sicurezza sottolinea inoltre la necessità che il cessate il fuoco sia rispettato nel corso della festività islamica dell’Eid al-Fitr (al via lunedì 28 luglio), e nei giorni successivi e chiede a tutte le parti di rispettare le infrastrutture umanitarie nella regione, comprese quelle delle Nazioni Unite.

Delusione del rappresentante palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, per la mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza di un documento vincolante su Gaza. “Quello che vediamo dopo 20 giorni – ha detto Mansour, citato dall’agenzia tedesca Dpa – è una dichiarazione, che non è una risoluzione. Avrebbero dovuto adottare una risoluzione già da diverso tempo, per condannare questa aggressione e chiedere che sia fermata immediatamente“. Presso

Alle Nazioni Unite l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha un seggio da osservatore. Si è detto deluso, seppure per motivi diversi, anche Ron Prosor, ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, che ha rimarcato come la decisione non contenga alcun riferimento al “gruppo terroristico” Hamas.

Del resto, Hamas vuole una tregua che serva a riarmarsi per perseguire il proprio obiettivo, che non è la pace ma l’eliminazione dello Stato di Israele e degli ebrei in quanto tali, perché si possa istituire uno Stato islamico retto dalla sharia in tutto il Medio Oriente. Un obiettivo per nulla nascosto, esplicitato nello Statuto dell’organizzazione. Così come Adolf Hitler aveva programmato lo sterminio degli ebrei nel XX Secolo, Hamas persegue in modo esplicito e noto internazionalmente lo stesso obiettivo.

Possibile che la cosiddetta intellighenzia di sinistra non se ne avveda?

(Credit: Adnkronos)