Difesa: violenze degli attivisti NoMuos a Niscemi, il Gip di Gela dispone divieto di dimora per 29 persone

Il provvedimento emesso su richiesta della procura di Gela, dopo un’indagine specifica sulle violenze commesse nei confronti delle Forze dell’Ordine nel corso delle manifestazioni del 9 agosto 2013 e del 25 aprile di quest’anno. Determinanti i video ripresi dalla Polizia Scientifica e l’informativa della Digos di Caltanissetta e del Commissariato di Niscemi

Manifestazione contro l'installazione del MUOS a Niscemi (foto da www.comunistisinistrapopolare.com)
Manifestazione contro l’installazione del MUOS a Niscemi (foto da www.comunistisinistrapopolare.com)

Gela – Il Gip del Tribunale di Gela ha disposto il divieto di dimora nel territorio del comune di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nei confronti di 29 attivisti del comitato NoMuos di varie città siciliane (Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Trapani, Caltanissetta e Caltagirone) e di alcune persone residenti nel Nord Italia. L’ordinanza è stata emessa su richiesta della locale procura della Repubblica.

La notifica del provvedimento è stata effettuata dalla Polizia di Stato. I 29 attivisti erano stati identificati dalle telecamere della Polizia Scientifica durante le manifestazioni 9 agosto 2013 e del 25 aprile di quest’anno tenute nei pressi della Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Contrada Ulmo, dove è in via di installazione il sistema MUOS (Mobile User Objective System), il sistema di comunicazione satellitare e di coordinamento di teatro della US Navy, inserito nel sistema di difesa atlantico, di cui beneficia e cui partecipa anche l’Italia.

I 29 interdetti “si erano resi autori di episodi di violenza e resistenza attiva nei confronti delle Forze di Polizia“, recita un comunicato della procura di Gela. In particolare, nel corso delle due manifestazioni – ma in particolare quella del 9 agosto dello scorso anno – i manifestanti si erano resi protagonisti di atti di violenza nei confronti degli operatori delle Forze dell’Ordine, colpendoli “con calci, pugni, bastoni e aste di bandiera“, ma anche “lanciando verso lo schieramento di Polizia pezzi di legno, pietre e bottiglie di vetro“.

Sugli episodi la magistratura aveva ricevuto una corposa informativa della Digos della Questura di Caltanissetta e dal Commissariato di Niscemi, corroborata da un’importante documentazione video e fotografica, con cui gli inquirenti hanno proceduto all’identificazione delle 29 persone interdette dal mettere piede a Niscemi.

La procura di Gela ha peraltro voluto sottolineare che “le Forze di Polizia, anche in questo caso, hanno il compito istituzionale di garantire a tutti i partecipanti alla manifestazione il diritto di esprimere il proprio dissenso civile e democratico, nonché di preservare la loro incolumità fisica“, ma anche che le indagini non intendono perseguire il movimento NoMuos in quanto tale, ma specifici episodi di violenza, aggravati dall’essere stati commessi da più persone, armate e travisate“, le uniche perseguite.

Il provvedimento del Gip di Gela giunge a pochi giorni dalla nuova manifestazione dei NoMuos in programma per il prossimo 9 agosto e ha il sapore dell’avvertimento netto: manifestare il dissenso è legittimo e democratico, commettere atti di violenza no. Picciotti avvisati, mezzi salvati.

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