Quasi metà degli italiani in vacanza: meta preferita il mare. Quasi 30 milioni però restano a casa

A tirare un primo bilancio è Federalberghi. Il giro d’affari è di 17 miliardi di euro, in aumento del 4,6% rispetto all’estate 2013. Tra le tipologie di soggiorno l’albergo leader incontrastato. Per chi sceglie di ”espatriare” la scelta ricade sulle grandi capitali europee

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Roma – Questa estate cresce il numero degli italiani che vanno in vacanza, 28 milioni, che corrisponde al 47%, rispetto ai 26,8 milioni dell’anno scorso. Tuttavia quasi 30 milioni di connazionali rimangono a casa. A tirare un primo bilancio è la Federalberghi attraverso i dati del suo Osservatorio dai quali emerge che i motivi per i quali questa fetta maggioritaria di connazionali non si muove di casa, sono dovuti nel 58% dei casi a motivi economici rispetto al 54% del 2013. Un altro 24% dichiara motivi di salute, il 14% parla di motivi familiari, un 6,5% dichiara di non poter partire per motivi di lavoro ed un 5% indica che farà vacanze in un altro periodo.

L’incremento di chi va in vacanza in prevalenza va a beneficio delle destinazioni estere e in ogni caso le cifre sono ben lontane dai 33,2 milioni del 2011. Stesso discorso per il fatturato, che risale da 16,2 a 17 miliardi di euro grazie agli ‘espatriati’, ma registra un calo del 15% rispetto al 2011. “Il cosiddetto esodo estivo, del primo fine settimana di agosto, rischia quest’anno di vedere gli aeroporti pieni e le autostrade vuote“. E’ l’allarme lanciato dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura di un’indagine last minute sui consumi turistici estivi degli italiani che riguarda tutti i tipi di vacanza, non solo quella in albergo.

“Mentre prosegue ad un ritmo del +2,5% la crescita della clientela estera diretta in Italia, -aggiunge Bocca- che rappresenta sempre più l’ancora di salvezza del settore e conferma l’ottimo rapporto qualità-prezzo del nostro sistema, lo stato di sofferenza dell’economia turistica italiana purtroppo continua a tenere in ginocchio soprattutto le località orientate prevalentemente al mercato italiano delle famiglie, sempre più costrette a rinunciare alla vacanza o a ridurne la durata”.

Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani è ‘consumata’ in località marine. Il 70% rispetto al 69% del 2013 preferisce la spiaggia, con il dettaglio che vede il 48,5% scegliere il mare della Penisola o delle due isole maggiori (rispetto al 47,4% del 2013), mentre il 21,8% (rispetto al 21,4% del 2013) riversarsi nelle isole minori. Segue in classifica generale la montagna con il 15,1% delle preferenze (rispetto al 16,6% del 2013) ed in crescita le località d’arte maggiori e minori con il 5% (rispetto al 4,2% del 2013). In calo le località termali e del benessere con il 2,4% della domanda (rispetto al 2,9% del 2013) ed in leggera risalita le località lacuali dove si attesta l’1,6% della domanda complessiva italiana (rispetto all’1,4% del 2013).

Per chi sceglie di ”espatriare” e, quest’anno, sono 5 milioni (rispetto ai 3,6 milioni del 2013) i connazionali che si sposteranno oltre confine, la scelta ricade essenzialmente sulle grandi capitali europee a discapito dei mari tropicali/località esotiche. Le grandi capitali europee raccolgono il 47,2% della domanda (rispetto al 43,5% del 2013), dato caratterizzato anche dal ‘fenomeno’ sempre più diffuso di effettuare un sopralluogo in famiglia laddove un figlio si recherà nei prossimi mesi per l’Erasmus universitario o per studiare una lingua straniera.

Seguono le grandi capitali extra-europee con New York in testa (15,3% della domanda), i mari tropicali/località esotiche che scendono al 12,6% dal 15,2% del 2013, con un’impennata delle Canarie al 74,5% dal 51,8% del 2013 a discapito del Mar Rosso al 25,5% dal 48,2% del 2013.

La spesa stimata per la vacanza estiva principale (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) è di 742 Euro (rispetto ai 723 Euro del 2013). Nel dettaglio, per la vacanza in Italia vengono spesi in media a persona 660 euro rispetto ai 670 Euro del 2013. Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesta invece sui 1.080 Euro rispetto ai 1.062 Euro del 2013.

Il giro d’affari complessivamente prodotto, considerando l’incremento d’italiani all’estero con conseguente spesa maggiorata rispetto alla vacanza nel Bel Paese, è di 17 miliardi di Euro, in aumento del 4,6% rispetto all’estate 2013 (quando l’importo fu di 16,2 miliardi di Euro).

Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l’albergo rimane il leader incontrastato. Il 29,2% lo sceglie rispetto al 30,6% del 2013. Seguono, nell’ordine, la casa di parenti o amici con il 19,3% come nel 2013, la casa di proprietà con il 14% come nel 2013, l’appartamento in affitto con l’11,2% (9,4% nel 2013), il villaggio turistico col 7,8% (9,6% nel 2013). Cala il residence col 5,7% (7,1% nel 2013), sale il bed&breakfast con il 3,3% (2% nel 2013) e rimane stazionario il campeggio con il 2,7% (2,8% nel 2013).

(Adnkronos)